Il comitato scientifico ha contestato il provvedimento del governo.
Di parere contrario Roberto Burioni: «La chiusura delle scuole è indispensabile».
ROMA - Le scuole e le università italiane resteranno chiuse fino al 15 marzo per contrastare la diffusione dell'epidemia di coronavirus. Un provvedimento che in queste ore sta dividendo la comunità scientifica.
«La chiusura delle scuole è indispensabile» afferma su Facebook il virologo Roberto Burioni, tra i più convinti sostenitori di misure di contrasto "dure". Burioni cita una risposta del professor Luigi Lopalco a chi critica il provvedimento governativo. «Molti stanno usando l’assenza di evidenze per contestare questa misura. Sfido chiunque a trovare una pubblicazione su come prevenire la diffusione di un virus comparso pochi mesi fa sulla faccia della Terra».
Il comitato scientifico - Burioni, poi, rincara la dose: «Io sarei più brusco ma per una volta taccio. Ringraziate che non ho cariche politiche perché le avessi stasera molti consulenti avrebbero passato una nottata agitata». Il riferimento è al comitato scientifico nominato dalla Protezione civile italiana. Ne fanno parte esperti del'Istituto superiore di sanità, del Consiglio superiore di sanità e del ministero della Salute.
Ieri avevano fatto notare la limitata evidenza scientifica sull'efficacia della chiusura delle scuole per dieci giorni, così da ridurre la circolazione del coronavirus. In realtà i modelli esistenti, hanno sottolineato nel parere inviato al governo, mostrerebbero che parziali successi arriverebbero solo di fronte a chiusure di almeno due mesi. Solo Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto superiore di sanità, avrebbe espresso parere positivo.
Una scelta politica - Il governo presieduto da Giuseppe Conte ha deciso quindi di andare avanti nonostante le perplessità degli esperti. Tra i quali si annovera anche Walter Ricciardi, membro dell'Organizzazione mondiale della sanità e consulente dell'esecutivo. Riccardi avrebbe definito la misura «inutile e dannosa»
«Si tratta di un virus nuovo, per questo il governo ha deciso di agire adottando il principio della massima precauzione» commentano a Open fonti vicine a Palazzo Chigi. «È evidente che ora non ci siano evidenze scientifiche ma occorre puntare a qualsiasi iniziativa che contribuisca a rallentare la diffusione del virus».
Gli ultimi aggiornamenti dall'Italia - Anche la Valle d'Aosta potrebbe aggiungersi presto all'elenco delle regioni raggiunte dal coronavirus. I tamponi effettuati su due persone appartenenti allo stesso nucleo familiare sono stati inviati a Roma per la conferma.
Un vero boom di casi si è registrato in Emilia Romagna. Tra i positivi al virus c'è pure la sindaca di Piacenza Patrizia Barbieri. «In questo momento sto lavorando da casa, perché anche io sono risultata positiva al Covid-19. Ci tenevo a rassicurarvi sul fatto che continuerò a lavorare da qui per gestire questa emergenza e che ho piena fiducia nella competenza e nell’operato del nostro servizio sanitario» ha scritto su Facebook. Ieri era arrivata la notizia che due assessori regionali si erano ammalati.