Lega dei Ticinesi e UDC: »Nessuna retromarcia o riflessione anche dopo la prima condanna»
BELLINZONA - Il municipale Giorgio Soldini e il sindaco Mario Branda sono i bersagli della Lega dei Ticinesi e dell’Udc bellinzonesi.
Il punto di partenza è la condanna dei dirigenti della Casa anziani di Sementina da parte della Pretura Penale. Secondo le due forze politiche, ciò «mette in discussione» il ruolo dei due, «che invece di scusarsi con i parenti delle vittime, hanno trascinato la Città in un umiliante e disastroso percorso giudiziario».
La sentenza «per la strage degli anziani di Sementina mette in seria discussione il ruolo del municipale Giorgio Soldini e del sindaco Mario Branda. Costoro invece di fare gli interessi della città, di scusarsi e di trovare una rapida soluzione a questa dolorosissima vicenda, si sono aggrappati a difendere l’indifendibile, a proteggere i loro galoppini, utilizzando in modo contrario all’interesse pubblico importanti mezzi tecnici e finanziari della Città».
In particolare per Lega dei Ticinesi e UDC, «il municipale Giorgio Soldini ha ripetutamente sostenuto, in modo contrario alla verità, che presso la Casa anziani di Sementina tutte le norme AntiCovid federali e del Medico cantonale erano state pienamente rispettate».
Anche dopo la prima condanna da parte del Ministero pubblico «non c’è stata nessuna riflessione e nessuna retromarcia».
Il sindaco Mario Branda «dal canto suo ha promosso azioni giudiziarie contro due giornaliste della RSI perché hanno osato pubblicare l’esistenza di una strage di anziani presso la struttura di Sementina. Oltretutto il sindaco Branda ben sa che simili azioni possono avere soltanto uno scopo intimidatorio, ma nessun successo giudiziario poiché in Svizzera vige la libertà di stampa».
E ancora: «Il sindaco Mario Branda ha inoltre sempre appoggiato il municipale Giorgio Soldini nelle enormi spese causate alla Città, anche con l’assunzione di ben tre avvocati di grande fama (e di fede rigorosamente 1 PLR 1 PPD e 1 PS). Spese dell'ordine di grandezza del mezzo milione di franchi, di cui il Municipio si è rifiutato a più riprese di rendere conto al legislativo cittadino». Per i due partiti «celarsi dietro l'escamotage dell'assicurazione per nascondere le parcelle degli avvocati e le altre enormi spese dimostra la volontà di mistificare i fatti e di non essere trasparente verso la cittadinanza chiamata alla cassa, anche per pagare i costi assicurativi della Città».
L’odierna condanna da parte della Pretura penale, «oltre che gettare discredito sulla Città di Bellinzona, chiede che il municipale Giorgio Soldini e il Sindaco Mario Branda si assumano le loro responsabilità politiche, invece di fare il muro di gomma, tirarla alla lunga e girare “al fiöö na la cüna” raccontando, ancora oggi, che gli incompetenti imputati hanno fatto “un lavoro eccezionale”».