LOSANNA - L'associazione di assistenza al suicidio Dignitas non può tumulare al di fuori dei cimiteri le urne, o disperdere le ceneri, delle persone che decidono di farla finita. È quanto ha sentenziato il Tribunale federale (TF), che ha respinto un ricorso dell'associazione contro una disposizione adottata dal Canton Zurigo.
Le prescrizioni di Zurigo risalgono al 2015, dopo che cinque anni prima nell'omonimo lago furono scoperte 67 cinque urne contenenti le ceneri di persone decedute. Il caso aveva destato parecchio scalpore e un'inchiesta era stata aperta.
In seguito, le autorità cantonali hanno deciso di vietare ogni attività commerciale che preveda la tumulazione di un'urna funeraria, o la dispersione delle ceneri, all'esterno dei cimiteri, suscitando la riprovazione di Dignitas. Quest'ultima giudica infatti simile regola un attentato alla propria libertà economica.
I supremi giudici losannesi hanno risposto picche a questa interpretazione. Al pari di altri Cantoni, Zurigo esercita infatti il monopolio per quanto riguarda i servizi di pompe funebri. Insomma, queste attività non sono protette dalle libertà iscritte nella Costituzione.
Nel caso concreto, il fondatore di Dignitas era stato interrogato prima che il caso venisse archiviato per mancanza di prove. Le urne erano state scoperte da alcuni sommozzatori dei servizi di salvataggio di Küsnacht.
Il cantone aveva giudicato simile procedura illecita; dopo aver fatto ripescare le urne, aveva deciso di seppellirle in un'anonima fossa comune poiché non era stato possibile fornire un'identità ai resti ritrovati.