L'oppositore è rimasto in ospedale per 32 giorni dopo il trasferimento dalla Russia, dove sarebbe stato avvelenato.
BERLINO - Il leader dell'opposizione russa Alexei Navalny è stato dimesso dall'ospedale la Charité di Berlino, dove era stato ricoverato dopo il presunto avvelenamento a Tomsk.
Secondo i medici, una completa guarigione è «possibile». Dopo 32 giorni di ricovero, 24 dei quali trascorsi in terapia intensiva, le condizioni del dissidente russo «sono migliorate al punto che il trattamento medico può essere terminato» e il paziente è stato dimesso ieri dall'ospedale della capitale, si legge in un comunicato dell'ospedale.
«Alla luce del decorso finora osservato e delle attuali condizioni, i medici ritengono possibile una guarigione piena», continua lo scritto. «Eventuali conseguenze dal grave avvelenamento nel lungo periodo potranno essere valutate soltanto nel corso del tempo», aggiunge la nota.
Navalny era stato ricoverato alla Charité di Berlino il 22 agosto scorso. Vi era stato trasferito dalla Russia per volere di sua moglie. In Germania è stato riscontrato un avvelenamento da Novichok confermato successivamente da laboratori in Svezia e Francia.