In US e Cina circolano servizi di robotaxi a guida autonoma basati su AI
Casi emblematici, posti al centro dell’ultimo #AIperithink di ated, che sollevano dilemmi anche di natura etica
Si è chiuso (per ora) ieri sera il fortunato ciclo #AIperithink organizzato da ated a Lugano, in collaborazione con il media partner Innovando News. Un’occasione di incontro, che ha fatto registrare il sold out in tutte e tre le date, moderate dall’ideatore del format Luca Mauriello, Vice Presidente di ATED e CEO di Formati Academy. Nell’ultima serata, con ospiti Silvia Rovati, membro di comitato ATED e programmatrice, e Fabio Salvatore, Co-Founder e Fundraiser di ImpactOn, si è discusso di programmazione e sfide, anche etiche, che l’adozione dell’intelligenza artificiale sta ponendo a noi tutti.
A innescare la serata è stato un breve frammento proposto da Silvia Rovati e tratto dal film “Io, Robot” con Willie Smith del 2004, in cui al centro si è posto un interessante, ma inquietante, dubbio per l’appunto di natura etica. Ovvero, la possibilità che a scegliere quale individuo salvare dalla morte sia una macchina, perché in un futuro (nel film) che per noi è già un presente è un robot guidato dall’intelligenza artificiale e che opera le sue scelte sulla base di algoritmi e numeri. È evidente che si pongono dilemmi che chiamano in causa aspetti strettamente correlati all’essenza umana, sui cui diventa pericoloso delegare a una macchina la possibilità di operare una scelta. Di grande interesse per il pubblico è stato anche il caso illustrato da Fabio Salvatore, in cui l’intelligenza artificiale ha riportato in vita persino Padre Pio, in una chat che è stata sviluppata ad hoc per un breve periodo di tempo. Naturalmente, non si trattava del vero Padre Pio, ma di una declinazione molto particolare dell'intelligenza artificiale, che per l’occasione ha preso le sue sembianze, con decine di migliaia di persone a interrogare e interagire nella preghiera con la chat del Santo da Pietrelcina.
Una soluzione inedita che ha calamitato l’attenzione dei media di tutto il mondo e il cui racconto ha aperto alla discussione con moltissime domande da parte dei partecipanti. Ma proprio il dibattito che si è svolto durante #AIperithink ha un suo riverbero nelle notizie che l’attualità ci consegna su base quotidiana. Infatti, come osserva Maura Valentini su EconomyUp, per la prima volta nella storia, in una grande città come San Francisco è stato dato il via libera alla circolazione dei robotaxi, le navette a guida autonoma. Infatti, la città californiana dove già dal 2018 le società di guida autonoma Waymo e Cruise sperimentano le loro navette senza guidatore, permetterà ora di offrire il servizio a pagamento ai cittadini su tutto il territorio urbano 24 ore su 24. I robotaxi, a San Francisco, non sono di per sé una novità. Waymo e Cruise già operavano sul territorio cittadino con programmi pilota soggetti a limitazioni: ad esempio, finora Waymo poteva far circolare le sue navette liberamente, ma far pagare la corsa solo in presenza di un guidatore che potesse intervenire in caso di emergenza, mentre Cruise poteva applicare una tariffa solo agli spostamenti notturni.
A ben osservare, la novità introdotta in California è sulla scia di quanto già succede in Cina. Infatti, da fine 2022 a Wuhan le persone possono prendere i robotaxi tra le 7:00 e le 23:00 senza necessità di conducenti di sicurezza al volante.
Come ormai si osserva da decenni la sfida tecnologica è sempre più una competizione tra Cina e US, anche nel segmento e tecnologia della “driverless car” (ovvero, auto a guida autonoma). Ma è anche evidente come una tale corsa a concedere licenze a vetture senza conducente apra la via a questioni piuttosto spinose in caso di incidente. La domanda che possiamo porci è secca e brutale: senza una guida umana, di chi è la responsabilità e la “colpa” se avvenisse un sinistro mortale? La risposta, purtroppo, è tutt’altro che facile e piana…
ated-Associazione Ticinese Evoluzione Digitale
ated è un’associazione indipendente, fondata e attiva nel Canton Ticino dal 1971, aperta a tutte le persone, aziende e organizzazioni interessate alle tecnologie e alla trasformazione digitale. La sua missione è formare alla tecnologia e creare sinergie che portino valore aggiunto al tessuto economico e sociale del cantone, facilitando la realizzazione di progetti innovativi e visionari. Dal suo esordio, organizza manifestazioni e promuove innumerevoli occasioni di confronto e dibattito, conferenze, giornate di studio, visite e viaggi tematici, workshop, corsi di formazione per professionisti e iniziative di alfabetizzazione sull’utilizzo delle tecnologie al servizio delle persone.
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