Contenuti esclusivi e fidelizzazione: com’è nata e andrà usata la nuova funzionalità del social network professionale
Non rimane molto da aggiungere, oggi, su quanto una buona strategia di e-mail marketing possa giovare all’immagine di un brand e ai suoi risultati: inviare periodicamente newsletter, secondo una strategia precisa, differenziando argomenti, tempistiche e leve sulla base dei target da raggiungere e del loro grado di vicinanza/relazione con la nostra attività, infatti, significa avere un canale quasi diretto con i nostri clienti o potenziali tali.
Attraverso le newsletter, aziende e professionisti possono aggiornare i propri seguaci, mettendoli al corrente di novità od occasioni di loro supposto interesse. Rispetto, quindi, agli aggiornamenti di impronta informale che gli utenti si offrono reciprocamente sulle piattaforme social più comuni, la newsletter ha un carattere che può oscillare tra il personale e l’istituzionale.
Anche per questo, non stupisce che LinkedIn, il più professionale tra i social, abbia scelto di mettere a disposizione un servizio simile ai content creator che vogliano fidelizzare parte dei componenti delle loro reti professionali.
In cosa consiste la LinkedIn Newsletter?
Partiamo da un importante presupposto: non tutti i membri di LinkedIn, al momento, possono creare la propria newsletter. Il quartier generale della piattaforma, tuttavia, ha assicurato che questa funzione, attualmente messa a disposizione in beta test ad alcuni degli utenti più “influenti”, sarà presto accessibile a tutti gli utenti.
Attualmente, coloro che possono già scriverne, hanno accesso a una pagina che permette, al momento della creazione, di inserire un titolo, una descrizione e un logo, determinandone la frequenza - il limite massimo è di un invio ogni 24 ore - a un’unica lista di contatti cui inviare un invito di iscrizione tramite notifica.
Non tutti possono realizzarne una, ma tutti possono iscriversi a una LinkedIn Newsletter già esistente. Una volta confermata l’adesione, ogni volta che chi di dovere scriverà e pubblicherà dei contenuti tra i propri articoli, i suoi “abbonati” riceveranno notifiche in-app, push e anche via mail. Dopodiché, per questi, diventeranno oggetto di aggiornamento e notifica anche gli articoli redatti e pubblicati tramite l’editor del relativo content creator - che già molti professionisti usano periodicamente per approfondire vari argomenti d’interesse riguardanti la propria professione - e i content creator saranno in grado di monitorare feedback, commenti, statistiche riguardo ai propri aggiornamenti.
Insomma, chi potrà crearle avrà sempre garanzia che gli iscritti ricevano delle notifiche specifiche; mentre chi avrà il piacere di leggerle potrà tenersi informato in tempo reale sui nuovi contenuti prodotti dai professionisti che stima di più.
Come potremo utilizzare e ottimizzare una LinkedIn Newsletter?
Lo scopo sarà certamente quello di creare contenuti esclusivi e dedicati, per provare a fornire ulteriore valore aggiunto, a “premiare” i membri della nostra rete più affezionati e disposti a leggerci con costanza. Non dimentichiamo, però che, nel frattempo, non dovremo smettere di alimentare il nostro network a partire dalla base, fornendo comunque commenti, condivisioni, post e articoli di valore.
Ovviamente, la nostra newsletter dovrà e potrà essere menzionata ove possibile, all’interno dei nostri contenuti “normali”, per provare a far compiere ai nostri contatti un ulteriore step di engagement e “avvicinamento” verso di noi.
Dovremo poi approfittare al massimo della possibilità di personalizzare questi contenuti: prima di tuffarci nella creazione di una newsletter, pensiamo bene a come battezzarla, partendo da un titolo accattivante che esponga chiaramente di quali temi vorremo occuparci. Lo stesso varrà per ogni singolo articolo, poiché il titolo è sempre uno degli elementi che, a colpo d’occhio, può determinare un click interessato a scapito di uno scroll distratto.
Anche le immagini giocheranno un ruolo importante: nella scelta o nella creazione del logo, LinkedIn consiglia di mantenersi sui 300x300 pixel, mentre l’immagine di copertina di un articolo newsletter dovrebbe aggirarsi intorno ai 744x400 pixel. Specialmente per quanto riguarda quest’ultima, dovremo prestare attenzione a scegliere una grafica o una fotografia che anticipi correttamente il contenuto e possa fare presa sull’attenzione degli utenti che lo vedono scorrere sul proprio feed o tra le notifiche, portandoli a leggerlo e a mantenere con convinzione la loro iscrizione alla nostra newsletter.
Cerchiamo, last but not least, di mantenere sempre la parola data, valutando con attenzione la frequenza di pubblicazione che potremo permetterci, poiché dovrà essere rispettata rigorosamente.
Non esiste strumento del web che non sia passibile di continui aggiornamenti è una dimensione talmente eterogenea, cangiante e camaleontica che le occasioni per rinnovarsi e approfittare di nuove opportunità si moltiplicano ogni giorno. Le piattaforme social come LinkedIn sono proprio tra le capofila di questi trend, secondo i quali ogni nuovo input è un’occasione per far evolvere il proprio servizio, competere con le altre e andare incontro alle esigenze degli utenti.
Pur trattandosi di un settore fertile e interessante, chi non ha le competenze necessarie per orientarsi al suo interno potrebbe rimanere indietro o risultarne confuso. Comprendere i meccanismi a monte e sapere come impiegarli a vantaggio del proprio business, spesso, quindi, è materia per esperti e professionisti di digital marketing come noi. Aiutiamo ogni giorno i nostri clienti a prendere confidenza con il mondo digitale, e a comprenderne gradualmente il potenziale, portando loro risultati concreti in termini di contatti, preventivi e vendite.
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Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.