Intervista ad Alin Bolboaca, specialista SEO e social advertising di Linkfloyd, «Serve un ripensamento profondo delle strategie di marketing»
C'è qualcosa di paradossale nel modo in cui stiamo per delegare le nostre scelte d'acquisto agli agenti AI. Dopo decenni in cui il marketing digitale ha affinato l'arte di fare leva sui nostri bias cognitivi - quei 'bug mentali' che ci spingono a comprare l'ultimo modello di smartphone solo perché 'ne restano 3 pezzi' - ci apprestiamo a consegnare il nostro portafoglio nelle mani di entità digitali totalmente immuni a questi espedienti.
È una piccola rivoluzione silenziosa, che potrebbe mandare in soffitta decenni di tecniche pubblicitarie consolidate. Perché se è vero che l'advertising contemporaneo si nutre delle nostre debolezze - dall'ansia di perdere un'offerta irripetibile alla paura di restare indietro rispetto al gruppo - cosa accadrà quando a decidere saranno algoritmi impermeabili a qualsiasi forma di persuasione emotiva?
Ne abbiamo parlato con Alin Bolboaca, specialista SEO e social advertising di Linkfloyd, per capire come il settore si sta preparando a quello che potrebbe essere il più grande cambio di paradigma nella storia della pubblicità digitale. Un confronto necessario per chi, come noi, ogni giorno elabora strategie per intercettare i pubblici giusti e generare valore per i nostri clienti. Ma, soprattutto, sarà un'occasione per guardare oltre l'orizzonte di un mestiere che sta per essere completamente ridefinito.
Alin, partiamo da un paradosso: abbiamo speso decenni a perfezionare tecniche pubblicitarie basate sui bias cognitivi - dalla scarsità percepita al FOMO - e ora ci prepariamo a un futuro in cui i nostri potenziali clienti saranno algoritmi. Come vedi questa transizione?
È un paradosso, sì, e anche affascinante. Da un lato, abbiamo affinato tecniche pubblicitarie che fanno leva sui bias cognitivi umani. Dall'altro, ci prepariamo a un futuro in cui i decisori saranno algoritmi. Credo che questa transizione imporrà un ripensamento profondo delle strategie di marketing. Dovremo passare da un approccio incentrato sull'emotività a uno basato su dati oggettivi e specifiche di prodotto. Non sarà una transizione indolore, ma è un'evoluzione inevitabile.
Nel tuo lavoro quotidiano con i social ads, tocchi con mano quanto le decisioni d'acquisto siano guidate dall'emotività. Cosa significa ripensare completamente queste strategie per un pubblico di agenti AI che, per definizione, non hanno emozioni da manipolare?
Come darti torto: nel lavoro quotidiano con i social ads, l'emotività gioca un ruolo chiave nelle decisioni d'acquisto. Ripensare queste strategie per un pubblico di agenti AI richiederà un cambio di paradigma. Dovremo focalizzarci su metriche oggettive come prezzo, qualità, durabilità, invece che su leve emotive come FOMO o scarsità percepita. Sarà una sfida, ma anche un'opportunità per sviluppare un marketing più trasparente e data-driven.
C'è chi sostiene che gli agenti AI porteranno a una pubblicità più 'tecnica', basata esclusivamente su dati e specifiche di prodotto. Ma non rischiamo di perdere quella componente narrativa che spesso fa la differenza nelle scelte dei consumatori?
È vero, la componente narrativa è spesso decisiva nelle scelte dei consumatori. E c'è il rischio che una pubblicità puramente "tecnica" possa risultare meno efficace. Tuttavia, credo che anche in un contesto dominato da agenti AI, lo storytelling avrà un ruolo. Non sarà più uno storytelling emotivo, ma dovrà focalizzarsi su aspetti come l'innovazione, la sostenibilità, l'impatto sociale del brand. Insomma, una narrazione più razionale, ma non per questo meno coinvolgente.
La SEO è sempre stata una danza tra algoritmi. Ma finora questi erano “intermediari” che dovevano servire utenti umani. Come cambierà il gioco quando anche il decisore finale sarà una macchina?
In un futuro in cui anche il decisore finale sarà una macchina, la partita cambierà radicalmente. Dovremo ottimizzare i nostri contenuti non più in base a ciò che piace a Google, ma in base a ciò che "piace" agli agenti AI dei nostri clienti. Sarà una sfida tecnica non indifferente, che richiederà competenze nuove e una profonda comprensione del funzionamento di questi algoritmi.
Immagina di dover spiegare a un cliente che i suoi investimenti in storytelling emotivo e copy persuasivo potrebbero presto diventare obsoleti. Come ripensi il valore della comunicazione pubblicitaria in un ecosistema dominato dagli agenti AI?
Non sarà semplice far metabolizzare al cliente questo nuovo scenario. Servirà tempo, ma in fondo credo che il valore della comunicazione pubblicitaria rimarrà, anche se in forme diverse. Dovremo puntare su una comunicazione basata su dati oggettivi, trasparenza, e allineamento con i valori e gli obiettivi degli agenti AI dei nostri clienti. Sarà una comunicazione forse meno creativa, ma non per questo meno strategica o importante.
C'è un elemento quasi poetico in questa evoluzione: dopo anni passati a studiare come 'hackerare' la psicologia umana per vendere prodotti, ci troveremo davanti a buyer immuni alle nostre tecniche. Secondo te, questo ci spingerà verso una pubblicità più onesta e trasparente?
Sì, credo che questo ci porterà verso una pubblicità più cristallina, basata sul valore reale dei prodotti e servizi che promuoviamo. Sarà una sfida, ma anche un'opportunità per l'industria pubblicitaria di evolvere in una direzione più etica e sostenibile.
Chiudiamo con uno sguardo al futuro: quali competenze dovrebbe sviluppare oggi un professionista del digital marketing per non farsi trovare impreparato di fronte a questa rivoluzione? E, soprattutto, come dovrebbero evolversi le agenzie come la nostra?
Per prepararsi a questa rivoluzione, i professionisti del digital marketing dovranno sviluppare competenze tecniche e analitiche. Dovranno capire a fondo come funzionano gli agenti AI, quali dati usano per prendere decisioni, e come ottimizzare la comunicazione in base a questi parametri. Allo stesso tempo, dovranno mantenere competenze strategiche e creative, per trovare modi nuovi e coinvolgenti di comunicare valore in un contesto totalmente nuovo. Le agenzie come la nostra dovranno evolvere ulteriormente - cosa che come sai stiamo già mettendo in atto - per risultare partner ancora più strategici per i nostri clienti, attraverso lo sviluppo di un mix di competenze tecniche, analitiche e creative. Servirà essere in grado di guidare i clienti in questo nuovo scenario, aiutandoli a ripensare le loro strategie di marketing e comunicazione in modo data-driven e customer-centric. Sarà una sfida complessa, ma anche un'opportunità unica per ridefinire il ruolo e il valore della pubblicità in un mondo sempre più digitale e automatizzato.
L’evoluzione della comunicazione e del marketing digitale richiede processi di management sempre più sofisticati per ottenere un ritorno degli investimenti in linea con
gli obiettivi delle aziende. Ed è per questo che noi, ogni giorno, puntiamo a ottimizzare e a raffinare le nostre strategie, allo scopo di valorizzare e rendere proficua la presenza online di decine tra aziende e professionisti, per accrescere il loro business.
Articolo a cura di Piero Rizzo per Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.