Positività riscontrata il 16 dicembre? O il 26?
Il QR Code del tampone darebbe adito a diversi dubbi
MELBOURNE - Nuove grane per Novak Djokovic? Nelle prossime ore dovrebbe cadere la decisione definitiva, quella che ci dirà se il serbo potrà o meno disputare gli Australian Open. Nel frattempo, però, nuove ombre si stagliano all'orizzonte.
Dopo la presunta dichiarazione falsa nel modulo (Australia Travel Declaration), i problemi per il numero 1 al mondo potrebbero non essere finiti. Il tennista, infatti, ha sempre affermato di essere risultato positivo al coronavirus il 16 dicembre (e di essersi poi negativizzato il 22 dicembre), ma su questa dichiarazione i dubbi restano molteplici visto che Nole nei giorni seguenti ha partecipato a diversi eventi.
La spiegazione potrebbe arrivare dalla Germania. Secondo un'indagine del giornale tedesco "Der Spiegel" ci sono delle incongruenze inerenti il QR code e i relativi dettagli del tampone. Il certificato relativo a quel test indicherebbe infatti il 26 dicembre come data del tampone. Ciò spiegherebbe le "gite" senza stress di Nole...
Inoltre - secondo altre indiscrezioni - il QR Code "incriminato", se confrontato con le varie app di controllo, darebbe un esito discordante: a volte positivo, altre negativo. Aspetto che dunque alimenterebbe ancor più dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni e dei documenti forniti dal clan del tennista.
Un'altra incongruenza deriverebbe dall'ID del presunto test positivo del 16 dicembre, classificato con la dicitura 7371999, numero più grande di quello negativo effettuato il 22 dicembre e registrato con il numero 7320919... Un'altra stranezza in una storia infinita...