Nel primo mese dell'anno le temperature (specie in montagna) sono state mediamente rigide.
Abbondanti le precipitazioni, che grazie all'aria fredda hanno portato la neve fino alle basse quote.
LUGANO - Un mese di gennaio piuttosto freddo e molto dinamico. È questo il bilancio (relativo alla situazione a sud delle Alpi) che traccia MeteoSvizzera. Nel primo mese del 2021 ci sono stati molti eventi perturbati, mediamente uno ogni due giorni, che hanno portato il totale mensile delle precipitazioni a circa il 170% della norma 1981-2010. Grazie alla presenza di aria fredda, la neve è caduta spesso fino alle basse quote. Il mese farà registrare un’anomalia termica negativa di 1.3 °C.
Temperature inferiori alla norma - A sud delle Alpi il mese di gennaio 2021 è stato il secondo consecutivo a far registrare una temperatura media inferiore alla media 1981-2010. Tuttavia, mentre in dicembre lo scarto negativo dalla norma era stato di solo 0.1°C, in gennaio ha raggiunto 1.3 °C. Le temperature sono risultate più fredde della norma soprattutto in montagna e nelle zone alpine, mentre nel Sottoceneri sono state in linea con la media di riferimento o di poco superiori ad essa. Lugano, ad esempio, chiuderà il mese con una deviazione di +0.3 °C.
Che freddo a Piotta - Fra il 6 e il 12 gennaio le temperature hanno fatto registrare valori particolarmente bassi, seppur non da primato. Solamente a Piotta, dove le misure sono iniziate nel 1979, i -17.8 °C misurati l’11 gennaio costituiscono la sesta temperatura minima giornaliera più bassa per questa località, superiore di solo 1.4 °C al minimo assoluto di -19.2 °C registrato il 7 gennaio 1985. Per ritrovare un valore più basso bisogna comunque risalire al 12 gennaio 1987, quando il termometro scese fino a -18.7 °C.
Un giorno di pioggia ogni due - A causa di frequenti condizioni di bassa pressione sull’Europa centrale alternate a fasi più stabili di breve durata, sulle Alpi il mese di gennaio è risultato particolarmente dinamico. Anche quando le correnti in quota soffiavano da nordovest, le precipitazioni hanno sovente interessato l’Alto Ticino e le vallate del Grigioni italiano. Mediamente sono state registrate precipitazioni un giorno ogni due, portando il quantitativo mensile a superare la norma 1981-2010 del 70%.
Neve soprattutto alle quote medie - Caratteristica di questo mese di gennaio è stato anche l’arrivo di aria fredda, in gran parte di origine polare, che ha permesso alle precipitazioni di raggiungere le pianure e i fondivalle spesso sotto forma di neve. Tuttavia, mentre alle basse quote e in alta montagna i quantitativi di neve fresca non sono stati degni di nota, a quote medie la somma di neve fresca giornaliera è risultata più importante. Ad esempio ad Airolo (1139 m), dove la serie storica è iniziata nel 1931, sono stati misurati 148 cm di neve fresca a fronte di una media 1981-2010 di 85 cm.
Poco sole - Come conseguenza del tempo spesso perturbato, a sud delle Alpi gennaio termina con un numero di ore di sole pari a circa l’80% della norma 1981-2010. Anche per questa grandezza, però, vi sono importanti differenze regionali: mentre nel Sottoceneri il soleggiamento è stato quasi in linea con la media di riferimento, lungo le Alpi esso è stato compreso fra il 60 e il 70% di essa.