L’A2 è oggetto d'importanti opere di risanamento. Attualmente sono sei i cantieri in corso. E altri inizieranno a breve.
«Solo l’1% degli incolonnamenti è dovuto ai lavori stradali», sottolinea tuttavia un rapporto sulla viabilità in risposta a chi li considera causa di caos. «Si tratta di opere inevitabili per garantire un’infrastruttura di qualità», spiega invece l’USTRA.
LUGANO - Chi in queste settimane ha imboccato almeno una volta l’autostrada (poco importa dove) se ne sarà accorto. Sull’A2, in Ticino, i cantieri si sono moltiplicati e viaggiare a 120 km/h per più di qualche chilometro è ormai un’utopia. Attualmente le opere di risanamento in corso sono ben sei: fra Airolo e Quinto (fino a giugno 2022), sui viadotti della Biaschina (fino a giugno 2022), a Giornico (Centro controllo veicoli pesanti, inaugurazione prevista nel novembre 2022), fra i due svincoli di Bellinzona (fino al 2025), tra Melide e Gentilino (cantiere notturno per il risanamento delle gallerie, fino a giugno 2022) e infine in zona Campaccio a Mendrisio (fino al 2024).
20-30 km di lavori - Sui circa 110 km di autostrada presenti sul territorio cantonale, fra i 20 e i 30 sono di conseguenza oggetto di restringimenti di corsie e cambiamenti dei limiti di velocità. Si viaggia “liberamente” solo fra Chiasso e Mendrisio, fra Lugano-Nord e Bellinzona-Sud e fra Bellinzona-Nord e Biasca. L’infrastruttura autostradale sente infatti il peso dei suoi anni e ha bisogno di essere ringiovanita. La domanda, tuttavia, sorge spontanea: perché tutti questi lavori contemporaneamente? Non era possibile scaglionarli in modo da limitare i disagi?
Tutto il possibile per ridurre i disagi - «Occorre trovare un compromesso, difficile da raggiungere, fra le necessità d'intervento e la garanzia di fluidità del traffico», argomenta il portavoce dell’USTRA Eugenio Sapia. Per raggiungere questo «difficile» obiettivo, vengono adottate una serie di misure che vanno dal lavoro notturno, alla garanzia di poter disporre (almeno durante le ore diurne) di due corsie per direzione di marcia. Dalla scelta (laddove possibile) di aprire un cantiere in periodi poco trafficati, all’esecuzione contemporanea di tutti i lavori necessari lungo un determinato tratto. Insomma, si fa tutto il possibile per limitare il più possibile i disagi, garantendo al contempo una rete sicura e con infrastrutture di qualità, «senza le quali le conseguenze potrebbero essere devastanti (si pensi ad esempio al caso del Ponte Morandi a Genova)», ricorda Sapia.
Dalla Leventina al Luganese - Come visto, alcuni dei cantieri in corso verranno chiusi fra un paio di mesi. Di che far tirare un sospiro di sollievo agli automobilisti? In Leventina senz’altro, (eccetto ad Airolo). Nel Luganese no, visto che a breve verrà aperto un cantiere fra Gentilino e Lamone. Ma soprattutto, dal 2024 al 2027, è previsto l’ammodernamento del tracciato autostradale fra Lugano Nord e Rivera e la realizzazione del nuovo svincolo a Sigirino. In un futuro più lontano, vi è infine il progetto di potenziamento Lugano-Mendrisio (PoLuMe), i cui tempi di (un’eventuale) costruzione sono però ancora da definire.
I cantieri non creano colonne... - Tuttavia, fa notare il nostro interlocutore citando il rapporto 2020 “Viabilità sulle Strade nazionali”, fra le cause degli incolonnamenti a dominare è il “traffico intenso” (circa l’89% di tutte le ore di coda è riconducibile a tale situazione). Il 10% degli ingorghi sulle strade nazionali è riferibile a un precedente incidente, mentre solo nell’1% dei casi il motivo è la presenza di cantieri.
...ma favoriscono gli incidenti - Durante la presentazione del bilancio dell’attività 2021, il comandante della Polizia cantonale ha però fatto notare che i cantieri stradali aumentano la possibilità d'incidenti stradali. Di conseguenza, hanno comunque un impatto (indiretto) significativo sul traffico.