«Siamo estremamente soddisfatti che il lavoro di un anno abbia permesso l’allestimento di un programma di spessore»
CHIASSO - Nella sua sedicesima edizione ChiassoLetteraria ha ospitato circa 5000 presenze. Con grande soddisfazione del Comitato organizzatore, che ha visto il festival tornare alla vita prepandemica. «Un flusso continuo di persone, nelle sedi storiche di ChiassoLetteraria, ha posto l’attenzione sulla voglia, da parte del pubblico, di incontrare gli autori e gli artisti, nonché di condividere letteratura, temi attuali e necessari e momenti più leggeri e divertenti».
Dal mare d’Islanda all’Oceano Indiano, passando per Lampedusa e l’Ucraina, il pubblico di ChiassoLetteraria ha potuto attraversare i porti di tutto il mondo. Ad accompagnarlo, in questo viaggio, una trentina fra scrittori, poeti, saggisti, attivisti e musicisti.
Una platea appassionata ha seguito gli attesi appuntamenti con lo scrittore islandese Jón Kalman Stefánsson, con l’attivista Carola Rackete, con il professor David Abulafia e con uno dei massimi scrittori mondiali, l’indiano Amitav Ghosh. Una delle rivelazionI del festival è stata Miguel Bonnefoy, così come la serata Spoken word (con Hannah Silva e Narcisse).
Apprezzata anche la tavola rotonda dedicata all’Ucraina con il cantante, attore e scrittore Moni Ovadia, il reporter Nello Scavo e la specialista di storia e cultura russa Giulia Lami. E, sulle onde della musica, una scoperta è stato il concerto di Peppe Voltarelli che ha aperto le serate chiassesi mercoledì 11 maggio.
«Siamo estremamente soddisfatti che il lavoro di un anno abbia permesso l’allestimento di un programma di spessore, con diverse conferme e tante scoperte. In fondo, lo scopo di un festival è quello di fare da passatori di libri e pensieri tra degli autori di qualità e dei lettori appassionati e curiosi che hanno fiducia nelle nostre proposte. Ma forse il riconoscimento maggiore sono i riscontri molto positivi degli autori intervenuti che a ChiassoLetteraria si sono sentiti accolti e riconosciuti» ha dichiarato Marco Galli, coordinatore del festival.