L'Osteria Marisa compie cento anni di vita. Mai un maschio: in un secolo il personale è sempre stato al femminile.
Ad aprire lo storico esercizio pubblico fu la signora Luigina Bellicini, che dovette pure superare l'onta di essere una ragazza madre. La sua missione è stata tramandata di generazione in generazione.
FAIDO - Cento anni vissuti tutti al femminile. All'Osteria Marisa di Faido i maschi non lavorano, punto e basta. Da sempre. Nel 2022 questo storico esercizio pubblico leventinese taglia il secolo di vita. Sempre con donne al comando. Al momento al timone c'è Manuela De Giovanetti, 59 anni. «Non so come è nata la tradizione di fare tutto al femminile. Probabilmente è venuta così. Spontaneamente. Non per essere femminista, ma va detto che io mi trovo meglio a lavorare con le signore. I maschi sono bene accetti come clienti però».
Allegria e aneddoti – E infatti, come si nota nel video realizzato da Tio/20Minuti, i clienti uomini accorrono a frotte. E con orgoglio affermano che all'Osteria Marisa, dove si può anche mangiare piatti caldi, c'è un ambiente stupendo. C'è anche chi rievoca aneddoti di quando era piccolo. E chi mette l'accento sul fatto che la gestione è sempre stata famigliare e locale. Anche se poi se si risale alla nascita dell'osteria, non si può non parlare di una donna che ha dovuto superare l'onta di essere una ragazza madre.
Ragazza madre – «Era il 1898 quando mia nonna Luigina Bellicini divenne mamma – racconta Marisa Longhi, 86 anni, mamma di Manuela e a lungo gerente del locale –. Era una bravissima donna, ma venne abbandonata dal suo uomo dopo che era nato mio padre. All'epoca però non si stava a guardare queste dinamiche. Essere una ragazza madre era una vergogna assoluta. E i primi a fartelo pesare erano quelli del tuo paese. Nonna Luigina fu doppiamente forte. Riuscì a essere una buona madre e anche ad aprire, nel 1922, questa osteria».
Il cambio di nome – Osteria che per anni si è chiamata in altri modi. «È stato un mio cliente – specifica la signora Marisa – a pretendere a un certo punto che si chiamasse come me. In mio onore. Ci teneva. Però non credo proprio che fosse innamorato di me. Era molto legato a questo posto. Lo accontentammo. Adesso alla guida dell'osteria c'è mia figlia Manuela, che può contare sull'appoggio di sua sorella Roberta Bosia (56)».
Di generazione in generazione – «Sì – conferma Manuela –. Dapprima c'è stata la bisnonna Luigina, poi la nonna Rosa, in seguito mia mamma Marisa e ora ci sono io. La tradizione è stata tramandata di generazione in generazione. Il futuro? Vedremo chi vorrà continuare, al momento non ci preoccupiamo». Nel locale incontriamo anche Simona, solare cameriera originaria dell'est Europa. «Lavorare per l'Osteria Marisa è fantastico. Non per niente sono qui da dieci anni. C'è tanto da fare, ma c'è un clima sereno. Bellissimo».