Il Gruppo Sos Scuole Comunali critica il progetto di riorganizzazione del Municipio di Tresa.
TRESA - «I bambini non sono numeri». Il Gruppo Sos Scuole Comunali ha preso posizione sul progetto di riorganizzazione del sistema scolastico ideato dal Comune di Tresa. Già durante la settimana il gruppo aveva espresso le proprie paure per un progetto «inutile e dannoso».
«Abbiamo letto con sconcerto il comunicato del Municipio di Tresa sulla riorganizzazione delle scuole comunali», si legge in una nota stampa. «Non possiamo accettare che i bambini del Comune vengano trattati come semplici numeri e che il loro benessere non sia considerato la priorità. Ciononostante, se il nostro Municipio dà i numeri, noi rispondiamo inizialmente con i numeri».
Al momento della sua nascita (2021) il Comune di Tresa aveva una ripartizione degli allievi di scuola dell’infanzia e elementare su tre quartieri: Ponte Tresa, Croglio e Sessa. Per problemi strutturali, «la sede di Ponte Tresa nel 2022 è stata chiusa, con il conseguente spostamento dei bambini a Croglio. Ora, nonostante strutture scolastiche funzionanti e stabilità dei numeri dei bambini nelle previsioni per gli anni futuri, il Municipio di Tresa ha ideato una riorganizzazione del sistema scolastico comunale che coinvolgerebbe i bambini di tutti i quartieri».
«È stato sottolineato che le Scuole elementari (SE) negli ultimi tre anni hanno riscontrato un calo di allievi pari al 47%. Il numero totale degli allievi è passato in eGetti da 34 (anno 2021-2022) a 23 (anno 2024- 2025). A noi risulta dunque una diminuzione del 32%, anziché del 47%», precisa il gruppo. «Ma il dato più interessante è quello della previsione futura. La Scuola dell’infanzia di Sessa conta ora 22 allievi, che tra tre anni saranno alle SE, e comporteranno un aumento importante degli allievi, che saranno 32 a settembre 2027. Ciò corrisponde a un aumento del 39% rispetto all’inizio dell’anno scolastico attuale».
In secondo luogo «è stata ventilata più volte la soluzione o lo spauracchio di dover istituire una pentaclasse, sempre a causa dei numeri esigui. Se torniamo indietro nella storia, è vero che nell’anno scolastico 1981-1982, quando gli allievi erano 22, il Dipartimento Pubblica Educazione (ora DECS) aveva obbligato le SE di Sessa a formare una pentaclasse. Ad oggi questa soluzione non risulta però possibile a causa del Regolamento delle scuole comunali (1996), il quale prevede che le pluriclassi siano formate da un massimo di 20 allievi per sezione (Art. 14 b). Teniamo a dire che gli allievi delle SE di Sessa non sono mai stati inferiori a 21 e non lo saranno neanche nelle previsioni future».
Le cifre e i numeri non sono dunque una preoccupazione secondo il gruppo. «Ci sono altri punti, ben più importanti. Non solamente i cittadini di Sessa sono contrariati, ma vi è dissenso anche tra le famiglie di Ponte Tresa, che hanno inviato al Municipio una lettera nella quale esprimono che sono fermamente contrarie alla riorganizzazione scolastica».
«Troviamo gravissima l’aGermazione secondo cui "questa riorganizzazione richiederà un sacrificio anche delle famiglie degli altri Quartieri”. Prolungare i tempi di viaggio su pulmini per molti bambini – fino a un’ora e mezza al giorno – non è un sacrificio accettabile, ma una scelta dannosa. Inoltre, non tutti i genitori scelgono di iscrivere i propri figli alla mensa, il che costringerà alcuni bambini a viaggi multipli durante la giornata, con conseguenze negative sulla loro qualità di vita. L’incremento dei trasporti scolastici comporterà non solo maggiori costi per il Comune, ma anche più traGico e inquinamento, in aperto contrasto con le politiche di sostenibilità che il Cantone promuove. Mentre altrove si parla di progetti come Pedibus, a Tresa si sottrae il diritto dei bambini di andare a scuola a piedi, un diritto che molti bambini di Sessa (e anche Croglio e Castelrotto) attualmente hanno e che andrebbe difeso, non eliminato».
Il Municipio sostiene di agire con trasparenza, «ma non possiamo che sottolineare come, da mesi, venga richiesto un incontro tra i cittadini preoccupati e il Municipio per discutere di questa riorganizzazione, senza ricevere risposte concrete. Più volte è stato dichiarato dai Municipali che questa riorganizzazione "non è neanche sul tavolo del Municipio". Ora scopriamo che era tutto già in fase avanzata di valutazione. Questa mancanza di sincerità mina la fiducia tra il Municipio e i cittadini che quest’ultimo rappresenta. Ricordiamoci che sono stati i cittadini a votare i Municipali, che dovrebbero fare gli interessi di tutti, non badando solamente a cifre e risparmi, ma includendo nelle decisioni benessere e qualità di vita, soprattutto delle nostre generazioni future».