Restano dubbi sull'età del secondo richiedente asilo coinvolto nella violenza, che sarà dunque processato dal Tribunale dei minorenni.
LUGANO - Il dubbio sull'età resta, e l'incarto passa al Tribunale dei minorenni. È quanto ha stabilito oggi la Corte delle Assise criminali di Lugano sul caso del richiedente asilo algerino accusato di aver partecipato allo stupro di una 15enne, lo scorso ottobre, nei bagni di un treno in transito nel Mendrisiotto. Il giovane, secondo quanto emerso dalle indagini, avrebbe fatto da palo mentre un altro richiedente asilo, già condannato, metteva in atto la violenza.
In seguito al suo arresto, lo ricordiamo, l'accusato aveva inizialmente dichiarato di essere nato nel novembre del 2007, per poi affermare di essere del 2004, e quindi maggiorenne. Due settimane fa, in aula, l'algerino ha poi cambiato versione, sostenendo nuovamente di essere minorenne. La Corte aveva perciò disposto ulteriori verifiche volte a stabilire la sua età, e quindi il tribunale competente per giudicarlo.
Verifiche, queste, che sono però servite a ben poco. Non è infatti stato possibile recuperare il certificato di nascita dell'imputato e gli esami medici effettuati non hanno fatto che insinuare ulteriori dubbi.
«È possibile che sia minorenne» - «Secondo il rapporto dell'Istituto di medicina legale, è possibile che l'imputato abbia avuto, all'epoca dei fatti, meno di 18 anni», ha spiegato la giudice Francesca Verda-Chiocchetti. «È vero che nel referto è indicata un'età media di 21,7 anni, ed è maggiormente probabile che questa sia l'età effettiva, tuttavia è possibile che l'imputato abbia un'età minima di 17,6 anni. Di conseguenza, sulla base di tutti gli accertamenti, è possibile che il giovane sia minorenne. Questa risultanza, unita a precedenti dichiarazioni dell'imputato, insinua un ragionevole dubbio sulla sua maggiore età al momento dei fatti». Ne consegue «che questa Corte non è più competente a procedere. L'incarto verrà pertanto trasmesso al Ministero pubblico per successiva trattazione da parte delle autorità competenti per i minorenni», ha concluso la giudice.
La rappresentante dell'accusatrice privata, l'avvocato Fiammetta Marcellini, ha dal canto suo dichiarato che si riserva la possibilità di un ricorso.
Il giovane, intanto, rimarrà in carcerazione di sicurezza alla Farera fino al 13 maggio compreso.