Bloccati treni e aerei per contrastare la diffusione dell'epidemia di coronavirus
PECHINO - La città di Wuhan viene isolata: il trasporto si ferma temporaneamente per contrastare la diffusione dell'epidemia di coronavirus. Tutti i voli e i treni in partenza dalla città cinese, focolaio del virus, sono stati cancellati.
È questa la misura estrema che arriva per fermare l'epidemia di coronavirus in Cina che avanza e fa un balzo in avanti con il numero ufficiale dei morti più che raddoppiato in 24 ore. Se ne contano ora 17 e cresce il numero dei contagiati mentre tutto il mondo fa quadrato per evitare un'espansione ritenuta estremamente pericolosa per il rischio di mutazione del virus in una forma più aggressiva per l'uomo.
Rischio "moderato" in Europa - Al momento il rischio di arrivo in Europa del coronavirus scoperto in Cina a fine anno resta "moderato", ma è alta la probabilità di contagio nei Paesi asiatici, sono le conclusioni del parere aggiornato del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (Ecdc).
Cina pronta a collaborare - La Cina ha adottato «severe misure di controllo e prevenzione» per contrastare l'epidemia del coronavirus, ha assicurato il presidente Xi Jinging durante una telefonata con il collega francese Emmanuel Macron. «La Cina - ha spiegato Xi - è disposta a collaborare con la comunità internazionale per rispondere efficacemente all'epidemia e mantenere la sicurezza sanitaria in tutto il mondo», ha affermato.
Oltre 400 casi confermati - Le autorità sanitarie cinesi hanno annunciato oggi la presenza di 440 casi confermati di polmonite causata dal nuovo coronavirus (2019-nCoV) in 13 regioni. Per quanto riguarda i contagi all'estero, c'è un caso confermato in Giappone, tre in Thailandia e uno in Repubblica di Corea, oltre a quello negli Stati Uniti.
E si aggiunge ora un caso sospetto a San Pietroburgo. Se confermato sarebbe il primo in Europa. Sempre dalla Russia arriva anche la notizia di un lavoro avviato per mettere a punto il vaccino. Corsa che vede anche altri scienziati nei laboratori di tutto il mondo.
I dati della Commissione rivelano che sono stati rintracciati in totale 2'197 contatti ravvicinati. Tra questi, 1'394 sono sotto osservazione medica, mentre altri 765 sono stati dimessi. Gli esperti hanno anche affermato che la trasmissione respiratoria è la via principale di contagio e che il virus è suscettibile alla mutazione.
Capodanno cinese cancellato - Preoccupazioni che hanno spinto la città cinese di Wuhan, epicentro del focolaio a invitare a tenersi lontani, cancellando un importante evento del capodanno cinese, nel tentativo di contenere l'epidemia. Intanto dalla Russia agli Usa, dove ha parlato anche il presidente Donald Trump, si moltiplicano le rassicurazioni di interventi per arginare il contagio che però oggi ha visto il virus estendersi a Hong Kong: l'uomo, ora in ospedale, era arrivato da Wuhan con un treno ad alta velocità.
E la Corea del Nord valuta di chiudere temporaneamente i confini come già fece nel 2003 per la Sars. Anche se mancano ancora molti dati per definire meglio il nuovo coronavirus cinese, quello che si può dire al momento è che «il suo tasso di letalità sembra essere più basso di quello della Sars», ha spiegato Gianni Rezza, epidemiologo dell'Istituto superiore italiano di sanità (Iss).
L'Oms "rimanda" l'emergenza - L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha deciso stasera di proseguire anche domani l'esame della situazione prima di stabilire se il nuovo coronavirus scoperto in Cina è un'emergenza di salute pubblica di livello internazionale.
Lo ha annunciato il direttore generale dell'Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus al termine di una riunione del Comitato d'emergenza indetta per valutare la portata dell'epidemia del nuovo virus, dopo i primi casi al di fuori della Cina.
«Abbiamo bisogno di maggiori informazioni. La decisione se dichiarare o meno un'emergenza di salute pubblica di livello internazionale è una decisione che prendo molto sul serio e che sono disposto a prendere dopo aver valutato tutte le prove disponibili», ha detto Tedros Adhanom Ghebreyesus. «È una situazione complessa e in evoluzione», ha concluso.