L’azienda specializzata in servizi Cloud, sarà sponsor dell’evento del 18 settembre: «Crediamo nel Ticino, la divulgazione delle soluzioni tecnologiche è fondamentale per farlo crescere»
Vent’anni fa e perfino oltre, quando fra il più della gente era ancora e soltanto una bella parola, qui il digitale era già una scommessa. Con il senno di poi, non si poteva che crescere in fretta: e infatti Tinext, provider di esperienze digitali finalizzate alla valorizzazione delle imprese, ha varcato presto i confini della Svizzera, arrivando con il tempo perfino ad aprire sedi a Dubai e in Kuwait.
Non ha allargato però solo i propri spazi; di pari passo con le innovazioni tecnologiche, ha esteso le proprie competenze, la propria offerta. Ecco così Tinext Managed Cloud Services, unità dedicata all’implementazione dei sistemi IT in Cloud. «Offriamo servizi Cloud dal nostro Datacenter di Morbio Inferiore – spiega Massimo Baioni, responsabile commerciale - Una realtà unica nel suo genere in Ticino, progettata specificatamente per fornire servizi ICT». A questo punto, la domanda diventa retorica. Come mancare all’ormai imminente Visionary Day, il prossimo 18 settembre a Palazzo dei Congressi? «Ci saremo. Siamo felici di essere annoverati come gold sponsor».
Signor Baioni, oggi come allora, un’altra scommessa. Che cos’è che vi spinge?
«Condividiamo lo spirito di quest’evento. Siamo convinti che solo attraverso una divulgazione delle soluzioni tecnologiche si possa creare una vera cultura digitale, comprensibile e dunque fruibile, a tutti i livelli della società».
Non sarà che i primi visionari siete voi?
«Di certo, le tecnologie stanno trasformando il nostro modo di vivere e lavorare e Tinext Managed Cloud Services, con i suoi servizi e consulenti, è tra i protagonisti di questa evoluzione».
Lavorate per rendere il Ticino all’altezza: possiamo dirla così?
«Siamo molto attenti al territorio, è vero. Anche questa è un’affinità elettiva che lega Tinext MCS all’anima del Visionary Day. Offrendo il nostro supporto, vogliamo sostenere un’iniziativa che vede la sua prima edizione in Ticino, perché è qui che i nostri partner fanno crescere il loro business attraverso l’innovazione».
In che modo?
«La digitalizzazione è alla base del miglioramento delle performance di un’azienda. Il Cloud, in particolare, è un’opportunità che, se ben sfruttata, può trasformarsi in un concreto vantaggio competitivo, attraverso soluzioni innovative che garantiscono una maggiore efficienza».
Parliamo di qualcosa che non si vede, non si tocca: il risultato è che la gente ne ha anche un po’ paura. Giusto stare in guardia?
«La percezione dei servizi Cloud sta ormai cambiando, ma incontriamo ancora molte persone che guardano con sospetto queste soluzioni: le percepiscono ancora come un qualcosa di intangibile e quindi rischioso. I sistemi informativi sono il motore di un’azienda ma i dati sono la sua vita. Pensiamo allo smartphone che ognuno di noi porta in tasca: può anche valere centinaia di franchi, certo, ma sono i numeri di telefono, i messaggi, le fotografie che rappresentano il suo vero valore e se dovessimo affidarlo a qualcuno per conservarlo o gestirlo, vorremmo che fosse una persona fidata, discreta, vicina, reperibile».
Come rassicurare le persone?
«In Tinext Managed Cloud Services investiamo molto del nostro tempo per spiegare come dietro al digitale ci siano sempre persone, luoghi e sistemi fisici. Cerchiamo di far capire che il service provider non è solo un fornitore, ma soprattutto un partner in grado di capire i loro processi di business e che sappia prendersi cura dei sistemi e dei dati difendendoli da ogni possibile rischio. Che sia consapevole che i dati sono la vita del suo cliente».
Lei dice che dietro il digitale ci sono persone, ma nell’immaginario collettivo ce ne sono sempre meno. Fra tanta tecnologia, l’uomo dove va a finire?
«L’uomo resta al centro di tutto e il Visionary Day serve proprio per spiegare in modo semplice come la tecnologia stia migliorando la nostra vita e il nostro lavoro. Gli interventi dei relatori ci permetteranno di ampliare le nostre conoscenze e capire che tutto è fatto dall’uomo per l’uomo».
Sicuro che il messaggio riesca a passare? Sicuro che la gente sia in grado di ascoltare?
«È questo l’obiettivo. Bisogna riuscire a tradurre la complessità che sta intorno alle nuove tecnologie, trasformarla in concetti accessibili, così che possa essere un beneficio. Credo che sarà l’appuntamento serale a riservarci le maggiori sorprese in tal senso: mi aspetto un confronto generazionale che farà crollare molti pregiudizi sul rapporto tra tecnologia e giovani».
Signor Baioni, provi a convincere i più restii. Dia loro un ottimo motivo per superare i preconcetti e partecipare al Visionary Day.
«Gli eventi di settore sono necessariamente molto specialistici, riservati a un pubblico verticale sulle tecnologie e spesso incomprensibili ai più. Non capita spesso che eventi così tecnologici si aprano al pubblico con un linguaggio comune: è un’occasione per confrontarci e imparare, ma soprattutto un’occasione per lasciarsi sorprendere».