Intervista con Alessandro Giotto, alla guida di O.E. OmniBus Engineering SA, per capire come le evoluzioni cambiano il modo di vivere e lavorare, anche in Ticino
La domotica è sempre più presente nelle nostre abitazioni e nei luoghi di lavoro. Si tratta a ben vedere di un insieme di tecnologie che migliorano la nostra qualità della vita in tutti gli ambienti in cui viviamo; per esempio, sia con servizi come l’accensione e spegnimento delle luci e dei termostati che regolano il caldo e il freddo, sia con le telecamere di videosorveglianza interne ed esterne, spesso gestite a distanza con una semplice applicazione sui nostri cellulari. Ma oggi la domotica evolve anche grazie e soprattutto all’intelligenza artificiale al punto che Statista ha stimato il valore del mercato complessivo in 860 milioni di dollari per il 2022, con tassi di crescita annuali oltre il 12%. Infatti, attraverso le connessioni wifi di cui tutte le nostre abitazioni sono dotate, se un tempo parlavamo di “casa domotica” ora arriviamo a descrivere progetti di “casa intelligente” (o “smart home” per dirla all’inglese). E per capire come il fenomeno in Svizzera stia evolvendo abbiamo intervistato Alessandro Giotto, Fondatore e CEO di O.E. OmniBus Engineering SA.
Signor Giotto, per quanto riguarda gli edifici in nuova costruzione di tipo civile in che senso la domotica aiuta nella gestione degli immobili?
«Le innovazioni tecnologiche a cui stiamo assistendo stanno producendo un importante cambio di passo per la domotica in tutte le fasi costruttive degli edifici nuovi o nella ristrutturazione di siti più datati, sia di uso civile sia in dotazione alla pubblica amministrazione. Nel caso di questi ultimi è fondamentale, infatti, poter acquisire dati che definiscano lo stato reale dell’edificio. Dall’acquisizione dei consumi di elettricità, gas, acqua, al rilevamento dei dati ambientali: temperatura, umidità, livello luminoso, rumore, livello di CO2, inquinanti, sia interni all’edificio che esterni. Sempre la domotica consente di rilevare i dati di presenza: acquisizione della presenza umana nell’edificio e sua geolocalizzazione interna. Soprattutto nel dopo pandemia si sono scardinate le routine lavorative in favore del lavoro da casa, al punto che per qualunque datore di lavoro, pubblico o privato, rappresenta un fattore importante capire i reali consumi dello stabile in cui convergono i lavoratori. Decidere da remoto quali eventuali acquisti di nuove attrezzature o quali revisioni sono necessarie, o quale temperatura impostare, quali ambienti illuminare o sanificare può essere un fattore di efficienza e risparmio dei consumi considerevole su siti di grandi dimensioni come gli uffici pubblici».
Ma la domotica è ancora solo un affare per architetti e costruttori o sempre più i privati cittadini richiedono dispositivi intelligenti nelle loro case?
«Come accennavo, oggi attraverso la domotica possiamo avere disponibile una grande quantità di dati, sia di base che elaborati, così da creare un profilo identificativo dello stabile e un modello matematico puntuale. Agendo sui diversi parametri del modello, è possibile eseguire una simulazione dell’operatività dello stabile nel tempo, in funzione del suo utilizzo (dati di presenza) e delle condizioni climatiche (dati ambientali). Questo permette a chi costruisce o ristruttura un immobile di poter prevedere i costi di utilizzo, manutenzione e usura, il livello di comfort e l’efficienza di uno stabile ancora in fase di progetto, prima della sua reale costruzione, sulla base di un archivio storico di dati acquisiti da stabili simili. Ma si tratta di informazioni e dati che anche sempre più privati ci chiedono di poter rilevare, così da poter in ogni momento monitorare costi e consumi della propria abitazione, soprattutto se è una seconda casa lontana da dove vivono abitualmente».
Venendo al nostro territorio, quali sono oggi le soluzioni maggiormente richieste?
«Indubbiamente oggi anche nel nostro Ticino osserviamo una maggiore sensibilità verso le evoluzioni della domotica, soprattutto sui temi legati al green e sull’efficienza energetica degli edifici. Anche perché non si tratta solo più di avere abitazioni con l’accensione e spegnimento di luci o con la diffusione della musica nei diversi ambienti. Oggi è di fondamentale importanza controllare e monitorare costantemente i consumi energetici ed elettrici degli edifici sia privati sia pubblici. E non è un caso che anche a livello costruttivo si vada verso l’obbligo di installare pannelli solari, così da utilizzare una fonte di energia naturale e di cui in Ticino siamo piuttosto ricchi. Di fatto, l’aspetto che già oggi rappresenta la frontiera della domotica di nuova generazione è quello che ci consente un’analisi molto granulare dei dati, che va combinata con la profilazione degli stabili attraverso l’intelligenza artificiale. Solo con questo tipo di approccio sinergico si possono prevedere le necessità energetiche anche in fase costruttiva, in un dialogo costante e integrato, ad esempio, fra i sistemi e le funzioni di climatizzazione o di riscaldamento, ma anche fra le diverse figure professionali coinvolte nelle ristrutturazioni o nei cantieri per i nuovi edifici».
Per chi fosse interessato ad approfondire questo genere di temi il riferimento è Alessandro Giotto, Fondatore e CEO di O.E. OmniBus Engineering SA.
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