Uno dei pensieri maggiormente pronunciati è quello che recita “Siamo quello che mangiamo”. Ma sarà poi vero?
La risposta è si, o quantomeno quello che mangiamo influisce molto sul nostro stato di benessere psico-fisico.
Una volta era difficile anche solo capire se un alimento poteva danneggiarci provocando uno stato allergico o un’infiammazione mentre oggi è davvero molto semplice testarlo indagando nel nostro DNA.
Siamo infatti entrati, con prepotenza, nell’era dei test genetici predittivi effettuati attraverso un semplice tampone orale dal quale possiamo conoscere prima che si sviluppino, le predisposizioni ereditarie ed i polimorfismi genetici che potrebbero orientare lo stato di benessere fisico del nostro corpo.
Un salto enorme per la nutrizione che tenendo conto dei risultati ottenuti viene programmata verso una dieta sana e personalizzata.
Basta pensare al test sull’ intolleranza al glutine. Un risultato positivo al test mette in allarme per una eventuale patologia ma un risultato negativo esclude quasi totalmente la possibilità di diventare celiaci.
I risultati dei test indirizzano anche sul tipo di attività fisica da svolgere consigliando di effettuare uno sport di potenza o di resistenza in base alla predisposizione delle fibre muscolari impegnate nell’ attività.
Importantissimo, quasi basilare tanto da imporlo, sarebbe analizzare il Microbiota ovvero l’insieme della flora microbica intestinale per poi regolarizzarla intervenendo farmacologicamente. Sono infatti tantissime le malattie riportabili ad un non corretto equilibrio microbico intestinale che ricondurrebbe a patologie anche gravi spesso difficili da diagnosticare.
Una maggiore longevità passa da un miglioramento nutrizionale e quanto prima si inizia meglio è, pur coscienti che non è mai tardi per iniziare.
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