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TARGETMini-guida alla trasformazione digitale per professionisti e aziende locali

12.06.20 - 10:00
Quali sono i primi step da seguire per cogliere le opportunità e i vantaggi che ci riserva il futuro
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Mini-guida alla trasformazione digitale per professionisti e aziende locali

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Quali sono i primi step da seguire per cogliere le opportunità e i vantaggi che ci riserva il futuro

La digital transformation lascia intendere solo una parte del mutamento culturale ed economico in atto in questo periodo storico. Chiunque, infatti, può vedere il cambiamento e non solo esserne testimone, ma anche attore protagonista: i canali attraverso cui comunichiamo sono ormai perlopiù digitali, il nostro shopping è diventato digitale, i metodi di pagamento sono digitali e perfino la nostra firma a volte lo è. Questa rivoluzione ci riguarda tutti, sia come utenti che in veste di parte attiva, se abbiamo un’impresa, e rappresenta un’opportunità da non mancare per il proprio sviluppo e quello di nuove realtà imprenditoriali.

 

Digital transformation: di che cosa si tratta?

Il termine fa riferimento ad un cambiamento di tipo organizzativo. Quando se ne parla, insomma, si associa il concetto al modo in cui attività grandi e piccole si stiano convertendo all’utilizzo di nuovi strumenti e metodi lavorativi strettamente collegati all’utilizzo delle nuove tecnologie e/o del web. Tale processo si può osservare da molti punti di vista: c’è chi, ad esempio, sceglie per la prima volta di usare un software con cui gestire i dati e la comunicazione interna al team; c’è poi chi, spinto da nuove prospettive, decide di dedicare una fetta per proprio budget per la comunicazione ai canali di web marketing, che spaziano dalle inserzioni su Facebook agli annunci su Google; o c’è chi, approfittando delle numerose e attualmente popolarissime applicazioni per le videoconferenze, sceglie di valorizzare la possibilità di lavorare da remoto; e ancora ci sono aziende produttive che intendono monitorare e ottimizzare l’andamento dei loro macchinari con plug-in e programmi che lo digitalizzano, affidandosi alla cosiddetta industria 4.0.

La conversione al digitale determina un generale ripensamento di molti aspetti del da farsi quotidiano. Gli obiettivi non cambiano, ma si modifica il modo di raggiungerli, perché cambiano i clienti con cui ci si deve confrontare: utenti con aspettative diverse, in termini di accesso a prodotti e servizi e anche di qualità degli stessi, rispetto anche solo a pochi anni fa.

 

I passi da fare per “trasformarsi” e i vantaggi collegati

Vista la sua velocità, questa rivoluzione può sembrare fuori dal controllo degli imprenditori, ma non lo è: basta essere versatili, avere volontà di aderirvi e acquisire alcune competenze, per portare il proprio business sulla strada del futuro.

Dunque, da cosa si può partire per digitalizzare un’attività? Quali aspetti del lavoro è bene ripensare per primi? Ecco qualche breve suggerimento da approfondire, la cui applicazione può variare a dipendenza del settore industriale in cui si opera.

 

    • 1) Digitalizzare le risorse e l’organizzazione del lavoro

Gli esperti sono concordi nel ritenere il crescente utilizzo da parte delle aziende dei sistemi di archiviazione online in cloud tra gli elementi più emblematici della digital transformation.
Secondo un recente studio dell’Internet Data Corporation, entro il 2023 la spesa mondiale destinata a questi servizi arriverà a ben 1000 miliardi di dollari.

Ordinando e conservando in rete il materiale e le informazioni relative al proprio lavoro, nella pratica, si creerà uno spazio digitale condiviso a cui tutto il team potrà attingere, in qualsiasi momento e ovunque: ne risulterà un flusso di lavoro più veloce, leggero, efficiente e perfino ecologico, poiché paperless, cioè con un utilizzo ridotto o azzerato di carta. Dipendenti e collaboratori potranno collaborare contemporaneamente alla redazione di un documento, avere a portata di mano dati utili, consultare fogli di calcolo, verificare lo stato dei lavori sulle consegne, anche mediante l’integrazione di sistemi di comunicazione interna e project management come Asana, Trello, Slack, Telegram, Monday. Il tutto velocemente e senza superflue comunicazioni intermedie via mail o telefono.

 

    • 2) Valutare la proposta e la vendita di servizi online

Sebbene l’e-commerce sia uno strumento in costante e decisa crescita, quasi divenuto settore industriale a sé, molti ancora ne sottovalutano le potenzialità. Specialmente le attività locali, quelle che si rivolgono a una clientela legata al territorio, spesso ignorano il giovamento che potrebbero trarre digitalizzando parte del proprio business, e ottimizzandolo per l’accesso dei consumatori anche online.

Vendere sul web, una volta individuati gli strumenti giusti, è versatile e sostenibile, amplia la presenza del marchio, dimostra intraprendenza e volontà di rimanere al passo con i tempi.
Secondo il consorzio Netcomm, si tratta dell’ambito che crescerà di più nel prossimo futuro, con un aumento previsto del 55% degli acquisti via internet. Perché mai perdere un’occasione del genere?

 

    • 3) Essere presenti e attivi su internet, per attrarre la vendita online e offline

Facebook ha 2,5 miliardi di utenti, Instagram più di uno, TikTok ci si avvicina, mentre LinkedIn ha circa 575 milioni di iscritti attivi: il modo in cui i nostro potenziali clienti comunicano tra loro e consultano le informazioni sulle attività commerciali è cambiato; di conseguenza, anche queste ultime devono conversare e connettersi con loro sulle piattaforme che usano.

Tra i tanti nuovi trend portati dalla digital transformation, è nato anche un concetto denominato omnicanalità: esso consiste nell’integrazione sinergica di tutti i canali digitali e “reali” che un’attività ha a disposizione per garantire una presenza uniforme e attiva ovunque il percorso del potenziale cliente possa incrociare l’azienda. Questo significa che sta agli imprenditori e ai professionisti essere ricettivi nei confronti di chi li segue online, seguendo una politica uniforme e coerente con l’identità di ciò che propongono.

Questo ci porta necessariamente a curare anche la user experience: il cliente e la sua relazione con il brand sono al centro della strategia di comunicazione sul web, della creazione di un sito, dei contenuti e della risposta a commenti e messaggi sui social, dell’attivazione e della gestione di un sistema di e-commerce. Un’interazione positiva e curata, per quanto immediata e semplice, è sempre apprezzata: oggi, l’utente si aspetta il confronto diretto con il brand, a prescindere dal canale che usa; si aspetta di essere coinvolto, che la sua attenzione sia ricercata costantemente, che la sua voce abbia un peso.

 

    • 4) Investire in IT, digitalizzazione dei dati di produzione e formazione

Se non ci fossero competenze aggiornate in campo informatico all’interno del nostro team, consigliamo di ricercare il contributo di un esperto che possa valutare e aggiornare i sistemi utilizzati, soprattutto quanto agli aspetti di sicurezza, e ancora, soprattutto per le aziende che dispongono di impianti produttivi, di analizzare le possibilità che mette a disposizione la cosiddetta “industria 4.0”. Tramite alcuni dispositivi e software, infatti, è possibile interconnettere le macchine tra loro, farle dialogare per ottimizzare la produzione, ottenere importanti dati da analizzare, anche per sapere quando e come manutenerle, mediante delle funzioni di autodiagnostica. Il loro flusso di lavoro, in parole povere, potrà essere riprodotto, simulato in modo virtuale prima di approntarlo fisicamente, per verificarne e migliorarne le performance. La fabbrica, quindi, saprà approvvigionarsi di energia senza sprechi e al minor costo possibile.

Contestualmente, i collaboratori non potranno utilizzare i loro nuovi strumenti al meglio senza sapere come fare. Sarà bene, dunque, prevedere dei momenti di formazione per la propria squadra di lavoro. Questo sortirà diversi vantaggi: oltre a sapersi meglio orientare tra i nuovi sistemi, le risorse cominceranno a inserirsi in quella che è diventata una vera e propria cultura del futuro, rimanendo aggiornati sulle novità dell’ambito e aperti al continuo sviluppo che, dall’attualità, si può presupporre.

 

La digital transformation NON riguarda solo le multinazionali e le grandi aziende. Le realtà locali devono anch’esse confrontarsi con il cambiamento, sebbene in misura diversa. In questo momento di transizione, quindi, è bene avere una giusta guida. Se sei un professionista o il titolare di un’attività che vuole diventare parte del cambiamento, contattaci per una consulenza gratuita.
Il nostro team di esperti valuterà la tua situazione e, sulla base tue esigenze e i tuoi obiettivi, ti accompagnerà nella parte della trasformazione digitale che concerne la presenza online, per poi consigliarti professionisti di egual calibro cui rivolgerti per le altre fasi della tua trasformazione.

 

Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.


Questo articolo è stato realizzato da Linkfloyd Sagl, non fa parte del contenuto redazionale.
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