I componenti di 8 Hz ci hanno raccontato in che modo il suono sta cambiando le regole del gioco in comunicazione
Pensate alla pubblicità più interessante che abbiate visto in tv. E ora ripensate a come sarebbe se le toglieste la musica. Gli addetti ai lavori del marketing stanno dando sempre più valore alle emozioni e ai sensi, piuttosto che ai concetti cerebrali: l’immagine è regina, certo, i colori sono scelti con cura, ma anche e soprattutto i suoni sono prodotti in base alle sensazioni da suscitare e ai messaggi da trasmettere.
La musica ha un grande potere comunicativo: quando cambia, può cambiare l’intero mood di una situazione. Questo conta per il quotidiano, così come per i film, così come per i messaggi squisitamente promozionali. Lo sanno molto bene i componenti di 8 Hz, un collettivo musicale che collabora con noi, composto dal DJ Max Amorth, dal produttore Enrico Forante e dal cantante Giacomo Cordioli, in arte Jake X, il quale si occupa proprio della realizzazione di suoni e brani per i brand. Gli abbiamo chiesto qualche curiosità su come svolgono il loro lavoro e che differenza possa fare il suono per un progetto pubblicitario.
Come è partita la vostra idea di fare musica per il marketing?
Tra il 2019 e il 2021, in sostanza, dopo collaborazioni esclusivamente artistiche, ci siamo ritrovati molto velocemente ad affrontare la musica dal punto di vista imprenditoriale, comprendendo l'importanza del marketing e delle relazioni anche e soprattutto in questo ambiente.
Ciò che ci aiuta moltissimo e ci distingue è il fatto che siamo completamente autonomi in tutte le fasi che riguardano la creazione di un brano: dalla prima scrittura, alla composizione.
Ognuno di noi nel corso degli anni ha maturato importanti connessioni ed esperienze in Italia, in Svizzera e all’estero, accomunate dalla cura e dall’attenzione alla comunicazione del proprio brand artistico. Pertanto siamo abituati a concepire un’opera musicale all’interno di un contesto in linea con la propria strategia, con il proprio posizionamento e con il proprio obiettivo. Quando ci siamo conosciuti, ci siamo inoltre resi conto che tutti, ciascuno per conto proprio, stavamo già studiando, e da anni, il mondo della musica per le immagini e del suono applicato ad esse.
In che modo il suono contribuisce al successo di un'attività di marketing?
Da quando è stato riscontrato che per massimizzare il successo di un brand è necessaria una storia ed una forte esperienza emozionale che arrivi alla persona, da qualunque parte il brand venga approcciato, si sono intensificati gli studi scientifici i quali hanno l’obiettivo di verificare e possibilmente quantificare l’effetto del suono sugli atteggiamenti e comportamenti dei consumatori.
I risultati sono incredibili e non lasciano adito a dubbi: la musica ed il suono in generale veicolano molto più velocemente le emozioni in quanto bypassano la parte “cosciente e razionale” del nostro cervello, arrivando più in profondo e dunque instaurandosi nel nostro subconscio.
Dato l’enorme potenziale del suono, è dunque importante comprendere come un marketing visivo eccellente che non trovi perfetto riscontro in delle componenti sonore, nella migliore delle ipotesi offrirà dei risultati “limitati” mentre, nella peggiore delle ipotesi, genererà effetti controproducenti.
Negli ultimi anni, infatti, si sta rapidamente passando da un marketing concettuale di tipo “visual only” ad un “audio first”. Tuttavia, recenti stime mostrano che circa 6 brand su 10 non hanno ancora identificato il loro sound ideale. C’è quindi ancora molto da esplorare e da potenziare in questo campo.
Sono ormai parecchie le evidenze scientifiche che mostrano come l’utilizzo di un certo suono o di alcune frequenze possono alterare la percezione del gusto (nel caso di un prodotto gastronomico o di una bevanda), della vista (nel caso di una campagna pubblicitaria visiva), così come i comportamenti di clienti e consumatori.
Ad esempio, è comprovato che in ambienti come i supermercati, qualora venga riprodotta della musica più lenta, le persone si muoveranno più lentamente e, dunque, compreranno di più. È interessante notare però come più del 50% degli intervistati non ricordi di aver udito musica all’interno del negozio.
È inoltre dimostrato come, con l’ausilio della musica più adeguata, la produttività di impiegati e collaboratori aumenti drasticamente, fino all’81%. Questo significa che, per un’azienda, le applicazioni del suono possono essere a due vie: sia verso i loro clienti che verso il loro staff.
Come lavorate, dunque, per fornire supporto alle aziende?
Tutta questa complessità, l’analisi e lo studio che stanno dietro al suono/musica perfetta a dipendenza delle esigenze che possono essere relative ad un prodotto o a una campagna, così come ad un'identità di brand più completa, sono gli aspetti che più ci appassionano.
Ma questa non è un’attività che richiede un “click” su un software o pochi passaggi: le nostre composizioni includono strumenti reali oltre che digitali, così come suoni ambientali che spesso sono di nostra creazione o che andiamo fisicamente a registrare nei luoghi dove riteniamo più adatti.
Ci prefiggiamo, dunque, in collaborazione con Linkfloyd, di trasmettere alle attività commerciali la nostra abilità creativa per quanto riguarda la ricerca del suono perfetto per raggiungere gli obiettivi dell’impresa, così come la nostra passione per tutto ciò che concerne il mondo del suono e dell’impatto emozionale e comportamentale che quest’ultimo svolge sulla psicologia umana.
Le aziende che hanno definito il loro audio branding hanno il 96% di possibilità in più di essere ricordate dai propri clienti.
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Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.