Leonardo Bussi
Caro Piero,
premetto che scriverti questa lettera aperta è l’ultima cosa che avrei voluto fare, in quanto ritengo che certe comunicazioni debbano rimanere interne, ma, dato che si è sconsideratamente scelta la via della immediata dialettica pubblica, ne approfitto per dirti cosa penso di questo momento difficile e molto doloroso per l’UDC, che è ciò che tutti noi amiamo.
Ivano De Luigi non è solo una brava persona meritevole di rispetto, è proprio un grand’uomo. Un gentiluomo di un altro secolo, onesto ed umile in un modo ormai sempre più raro. Siamo sempre più abituati a persone che, appena ricevono un incarico – anche piccolo – si montano la testa e si danno grandi arie. Ivano, no: con la pioggia o con il vento, con il freddo o con il caldo, era sempre al mercato a Bellinzona a portare avanti il messaggio dell’UDC.Trattative fino a tarda notte, sfide importanti, votazioni, discussioni fiume sui grandi temi della città. Ivano è sempre stato presente, mettendoci ogni volta il cuore.
Non è un caso che sia così benvoluto dalla stragrande maggioranza dei membri della sezione UDC di Bellinzona ed anche da chi, come me, risiede in un altro comune, ma comunque partecipava alla vita di una sezione assai interessante e piena di vita.
Proprio lì Ivano ha saputo fare un lavoro spettacolare, ponendo sempre al centro gli interessi del Popolo Svizzero e dell’UDC, in quest’ordine. Merita, quindi, di essere trattato da noi tutti con rispetto e gratitudine.
Lasciarlo andare via sarebbe per l’UDC come spararsi su di un piede da sola. E lancerebbe un pessimo messaggio: che l’impegno e lo spirito di sacrificio per il bene comune non contano.
Non importa quale nuovo Ufficio Presidenziale fosse nominato. Il messaggio resterebbe.
Capisco che siamo tutti stanchi e stressati per questo maledetto virus. È normalissimo e umano, ma evitiamo di farci del male da soli.