Mario Borsese, vicepresidente Verdi Liberali Ticino
Nel dibattito sulla riforma dell’imposta preventiva, i contrari ripetono erroneamente che la riforma dell’imposta preventiva è unicamente a beneficio di 200 multinazionali. Nulla di più sbagliato. Attualmente in Svizzera il 33% di tutte le obbligazioni sono messe dal settore pubblico. Queste obbligazioni servono a finanziare il debito della Confederazione (oltre 70 miliardi di franchi), i Cantoni (28 miliardi di franchi) e i Comuni (11.5 miliardi). Questo strumento di finanziamento pubblico è utilizzato anche alle nostre latitudini. Il Cantone Ticino ha emesso obbligazioni per 1.6 miliardi di franchi, mentre la Città di Lugano per 600 milioni di franchi.
Le obbligazioni sono state emesse anche da istituti ospedalieri (una dozzina circa), come ad esempio l’ospedale cantonale di Lucerna, l’ospedale cantonale di San Gallo o l’ospedale universitario di Zurigo. Anche le aziende di trasporto pubblico e il settore energetico hanno fatto capo all’emissione di obbligazioni per oltre 16 miliardi di franchi. Un altro terzo circa delle obbligazioni è legato al mercato ipotecario e infine, poco più di un terzo riguarda il settore privato e le aziende.
Il settore pubblico, dagli enti pubblici ai fornitori di energia, ha necessità di finanziarsi sui mercati e beneficerà direttamente da questa proposta con un potenziale risparmio fino a 200 milioni di franchi. Con questa riforma si creano migliori condizioni sul mercato eliminando un ostacolo burocratico ormai superato che mantiene i tassi di interesse a livelli eccessivamente alti.
Con un SÌ i tassi di interesse diminuiranno e il costo per finanziarsi tramite le obbligazioni si ridurrà di conseguenza. Si favoriranno inoltre lo sviluppo di attività finanziarie correlate, un aumento dei posti di lavoro nonché maggiori entrate fiscali per Confederazione e Cantoni.
Invito quindi tutti ad approvare la riforma il 25 settembre per rafforzare gli investimenti nel settore pubblico.