Massimiliano Robbiani, granconsigliere Lega dei Ticinesi
Oggi ricorre il decennale della morte improvvisa di Giuliano Bignasca. Ho la fortuna di essere uno degli unici leghisti della prima ora rimasti, che dal Nano è stato ispirato e motivato. Continuo, dopo quasi trent’anni dal nostro primo incontro, a fare politica seguendo le sue orme, il che significa anche portare il mio modo di essere e il mio carattere nella mia attività parlamentare.
Un ricordo indelebile che conservo è il nostro primo incontro, quando mi ricevette in uno dei suoi alberghi una domenica alle 13.30. Ero un giovane che desiderava candidarsi, mi spiegò che serviva gente fresca e che avesse voglia di fare per il Ticino, dandomi una enorme voglia di cominciare davvero la mia vita politica. Sapeva far sentire importanti tutti i leghisti, dai più esperti ai neofiti, trasmettendoci una enorme motivazione.
Anche in momenti in cui ero stanco, mi ha spinto a resistere, per lui e per me “non mollare mai” è più di un motto, soprattutto dopo sedici anni di candidature senza elezione. Mi disse che se qualcuno mi minacciava mi avrebbe difeso lui, di andare avanti e di creare la Lega a Mendrisio: detto fatto e siamo ancora qua.
Ai tempi delle prime liste, ci convocava dal mattino per la sera, e non posso scordare le serate a mangiare tutti insieme, con lui che teneva i suoi discorsi e noi che lo ascoltavamo con ammirazione. Amo il Ticino e Lega per me è Ticino, soprattutto ceto medio e basso, per cui lavoro da 32 anni: tutto grazie al Nano.