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Piero MarchesiÈ ora che il Cantone gridi al lupo, al lupo!

22.08.24 - 15:20
Piero Marchesi, Presidente Udc Ticino
TiPress
È ora che il Cantone gridi al lupo, al lupo!
Piero Marchesi, Presidente Udc Ticino

La gestione del lupo in Svizzera e soprattutto in Ticino è vieppiù problematica: contadini di montagna che, malgrado l’impegno nel proteggere le greggi con ogni mezzo previsto dalle leggi, ogni giorno perdono capi predati dai lupi. Canton Ticino, è ora di agire!

È dell’altro giorno la notizia di una piccola azienda agricola – e non è l’unica – che ha gettato la spugna, riportando in pianura le proprie capre. La paura è quella della predazione da parte del lupo, che miete vittime e semina paura tra le greggi.

La protesta dei contadini dell’Alta Vallemaggia a Cevio di ieri è la dimostrazione che il problema è più diffuso di quanto sembri e che le autorità non si stanno muovendo nella giusta direzione, relativizzando e sminuendo la grave situazione in cui versano gli allevatori di montagna.

Le cifre reali parlano chiaro: il numero delle predazioni avvenute nel 2024, da gennaio ad oggi, sono 99. Questo numero supera già ampiamente quelle avvenute nel corso del 2023, che erano 72. Anche il numero degli attacchi del lupo, quest’anno sono aumentati, passando dai 26 dell’anno scorso agli attuali 48. Nelle statistiche non vengono riportati gli animali feriti e dispersi, anch’essi in aumento. Mai come nel 2024 si è assistito ad uno scarico anticipato così importante degli alpeggi; ad oggi ben 720 capi! Senza contare che il numero di animali alpeggiati è diminuito nel corso degli anni a causa della chiusura di diverse aziende. Inoltre, parecchi allevatori hanno sostituito gli ovini con altri animali.

Questi ultimi dati e variabili non sono considerate nelle fuorvianti statistiche ticinesi.

Il Dipartimento dell’Ambiente guidato da Albert Rösti ha compiuto enormi sforzi per permettere ai Cantoni di agire anche in modo preventivo attraverso abbattimenti e allontanamenti dei lupi dalle zone più sensibili. Anche il Canton Ticino deve agire per sfruttare i margini di manovra concessi dalla Confederazione.

Il Canton Grigioni è già uscito con un comunicato stampa chiaro con l’indicazione del numero di lupi che si vorrebbe abbattere. In Ticino non si sa nulla e le richieste non sono ancora state presentate a Berna.

La presenza del lupo sta distruggendo la pastorizia e l’allevamento del bestiame minuto in Ticino e con essa spariranno tradizioni profondamente legate al nostro territorio.

Numerose aziende agricole sono a rischio di chiusura, con conseguente perdite di posti di lavoro, abbandono della produzione di prodotti locali e della cura del territorio.

Se non vogliamo vedere ben presto le nostre valli spopolate, senza più contadini che curano il nostro bel territorio e producono ottimi prodotti a km 0, allora è necessario agire e subito.

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