Una riflessione sulle congiunzioni tra lega e UDC, con particolare riferimento al caso di Mendrisio
La storia è maestra di vita. La massima latina ricorda che il tempo è galantuomo e che solo a posteriori è possibile cogliere appieno il senso delle scelte prese nel corso della vita.
Sia per le ultime comunali, sia a livello cantonale già si scaldano i motori in vista della sfida elettorale del 2027 e seguenti, ovvio che si pensi anche alla composizione delle liste e alle ipotesi di congiunzione.
Come a Mendrisio fino alla vigilia delle ultime politiche, anche a livello cantonale, l’UDC si trova davanti un alleato che ha sempre veicolato il messaggio «uniti si vince separati si perde». Peccato che a vincere sia spesso stato un solo partner... A Mendrisio alcuni temerari hanno avuto il coraggio di uscire da questa dinamica facendo una ben precisa richiesta: patti chiari e amicizia lunga. Un modo di dire che dalle nostre parti ha pur sempre un valore.
In vista della composizione delle liste, per le elezioni comunale 2024, con l’ipotizzata congiunzione, alla Lega fu posta, quale unica ma chiara condizione, garantire una campagna elettorale urbana e civile. In sintesi, di astenersi da quegli attacchi personali – personali, non politici – verso tutti i candidati presenti sulla Lista UDC. A fronte della «impossibilità» per la Lega (così letteralmente fu detto) di garantire questa semplice condizione, per l’UDC correre da sola è stata dunque una logica conseguenza che è poi risultata pagante.
Dunque, chi oggi a afferma che “i cugini” democentristi hanno cercato d’imporre condizioni inaccettabili riguardo alla composizione delle liste leghiste» dice solo una parte di verità che non rispecchia la realtà dei fatti.
Questa non è un’opinione: è ormai storia, anche documentata e documentabile.
Poco importa ormai: appunto, la storia è maestra di vita. Guardiamo avanti.
A onore del vero, per onestà di informazione, è indubbio che malgrado qualche scaramuccia i due gruppi politici in CC si ritrovano quasi sempre sullo stesso fronte. A tutto vantaggio deglinabitanti della Città.
Anche a livello cantonale che si abbandoni dunque questo ruolo sussidiario considerando che uno due Consiglieri di Stato eletti anche con i nostri voti e sulla lista congiunta, di fatto, non ha ben capito chi lo abbia eletto e con quali obiettivi.
È palese poi lo stesso magistrato, stia svolgendo una politica rosso-verde che brilla più per gli insuccessi che per i progetti portati a compimento, di sicuro non UDC e qualche dubbio rimane pure per quanto riguarda la Lega. La pesca a strascico nell’area progressista e verde sembra già essere cominciata. Non è una grande sorpresa.
A livello cantonale, auspico che si abbia lo stesso coraggio e cominci il ciclo: cantonali, federali e comunali con la necessaria chiarezza verso gli elettori che si riconoscono nei valori liberal conservatori.
Lucio Lorenzon, UDC Mendrisio