Perché non fissare semplicemente una pala eolica su una boa?
Se lo sono chiesti anche le menti brillanti dietro la start-up norvegese World Wide Wind: l’impresa sviluppa pale eoliche marine galleggianti con due rotori per la produzione di elettricità.
In breve
Gli impianti eolici galleggianti offrono numerosi vantaggi per l’ambiente ed esistono già numerosi progetti in tutto il mondo per sviluppare questa tecnologia.
Una start-up norvegese ha progettato un prototipo alto 19 metri.
L’obiettivo è aumentare la densità dei parchi eolici offshore grazie a questo particolare sistema di costruzione. Le classiche pale eoliche necessitano del doppio dello spazio.
Pale eoliche galleggianti? Sembra una combinazione piuttosto bizzarra ma è così che la Norvegia produrrà in futuro la sua elettricità. Il sistema si chiama «Contra-Rotating Vertical Turbine» (CRVT). Esistono già alcuni produttori specializzati in pale eoliche da piazzare in e sul mare.
A vederlo, il concetto di World Wide Wind ricorda l’albero di una nave dotato di rotori. Dal punto di vista tecnologico è un vero colpo di genio: il generatore si trova nella parte inferiore e funge anche da zavorra. In questo modo l’albero si piega con il vento ma non si capovolge.
World Wide Wind ritiene che grazie al particolare sistema di costruzione sarà possibile costruire parchi eolici offshore più fitti. Le classiche turbine eoliche necessitano del doppio dello spazio
Prototipo in Norvegia
Gli impianti di World Wide Wind possono misurare fino a 400 metri e offrire una prestazione che arriva fino a 40 megawatt. Per ora è in progetto solo un primo prototipo. Per lo sviluppo, la start-up ha trovato un accordo con il gruppo edile norvegese AF Group.
Il cantiere del gruppo prevede per ora un unico albero di 19 metri. Le prestazioni dovrebbero essere comparabili a quelle di un grosso impianto e raggiungere i 30 chilowatt. Entro il 2030, seguiranno quindi gradualmente altre fasi di costruzione.
Più flessibili rispetto ai classici impianti offshore
Gli impianti eolici galleggianti offrono numerosi vantaggi per l’ambiente. I classici impianti offshore vengono ancorati al fondale marino: ciò richiede scavi profondi diversi metri. È inoltre possibile eseguire tali lavori solo in determinati luoghi poiché i fondali devono presentare i giusti strati e la giusta profondità.
Gli esperti sottolineano le conseguenze dei lavori di costruzione sulla fauna marittima. Inoltre, anche il rumore può avere effetti negativi sugli animali marini. E non solo: gli impianti sono concepiti per una durata di vita di circa vent’anni. Ciò significa che dopo due decenni si rendono necessari lavori di smantellamento.
Numerosi progetti in tutto il mondo
Se gli impianti galleggiano, tutti questi problemi non si pongono. Lo conferma anche l’impresa irlandese Gazelle Wind Power che lavora a fondamenta galleggianti che possano sostenere impianti eolici con una prestazione fino a 15 megawatt.
Grazie alla loro piattaforma, gli irlandesi mirano ad «affrontare le più importanti sfide che si pongono all’industria eolica offshore come costi, carenze nella catena di approvvigionamento e sostenibilità». La piattaforma offre «un design a basso costo» che minimizza l’impatto sul fragile ecosistema marittimo sfruttando le già esistenti infrastrutture portuali, si legge sulla homepage di WWW.
E non è tutto: la piattaforma è semplice e veloce da installare nei siti dei progetti poiché non servono macchinari o navi speciali. Secondo quanto dichiarato da WWW, ciò è possibile grazie a un «design innovativo ed efficiente dal punto di vista dei costi, a componenti disponibili ovunque nel mondo e a un sistema di montaggio modulare».
Anche in Germania non mancano i progetti per impianti eolici galleggianti: il gruppo energetico EnBW ha installato due pale eoliche su una piattaforma galleggiante ma per ora si tratta solo di un modello di impianto. L’impresa RWE avvierà invece un progetto galleggiante offshore negli Stati Uniti e lungo le coste francesi e portoghesi si trovano già numerose pale galleggianti.