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SVIZZERA«Tanto i tuoi soldi non ti servono più»

31.07.24 - 17:07
La donna candidata a usare Sarco per la prima volta accusa Nitschke e l'organizzazione The Last Resort di sfruttamento finanziario.
Exit Switzerland
Fonte NZZ
«Tanto i tuoi soldi non ti servono più»
La donna candidata a usare Sarco per la prima volta accusa Nitschke e l'organizzazione The Last Resort di sfruttamento finanziario.

ZURIGO - Sarebbe dovuta essere la prima persona al mondo a morire all'interno della capsula suicida Sarco, ma poi tutto è andato storto.

Ora la NZZ è entrata in possesso di una lettera in cui la donna americana, 55 anni proveniente dall'Alabama, ha mosso gravi accuse nei confronti dell'inventore della "Tesla del suicidio", Philip Nitschke, e dei suoi colleghi. Affetta da nefropatia, polineuropatia e in forte sovrappeso, era costretta a condurre i suoi giorni su una sedia rotelle sottoponendosi a continue sedute di dialisi. Per se stessa augurava una fine dignitosa. Invece, si è ritrovata a essere mossa come una pedina.

Era l'estate scorsa quando si era imbattuta nell'annuncio di Exit International, per la ricerca di un ambasciatore o ambasciatrice per la capsula. Sceglie quindi di farsi avanti e per l'organizzazione lei diventa la persona ideale, poiché capace di intendere e di volere. Passa all'incirca un anno. È dello scorso maggio, infatti, la rivelazione fatta dal medico australiano sulla prima della capsula del suicidio.

Vende tutto e vola in Europa - La donna, allora, vende tutto quello che possiede e vola in Europa con 40mila dollari sul conto. Una volta arrivata nei Paesi Bassi, viene accolta da Exit International che la accompagna in Svizzera. Nel giro di poco tempo, cambia due badanti. L'ultimo che le viene assegnato è Florian Willet, portavoce per i media di Dignitas Germania che ora dirige insieme a Fiona Steward l'organizzazione The Last Resort, costituita ufficialmente qualche settimana fa.

Sfruttamento finanziario e mediatico - Le settimane successive sono state all'insegna dello sfruttamento finanziario e mediatico. A cominciare dal soggiorno da oltre 7mila dollari per cinque notti in un albergo di lusso a Lucerna. O dalle spese addebitate sulla sua carta di credito per cibo, conti del ristorante, biglietti, persino per un gioco per il cane di Fiona Stewart, compagna d'affari e di vita di Philip Nitschke.

Alla fine, la potenziale ambasciatrice di Sarco si ritrova senza un soldo. Una situazione ben diversa rispetto a quella paventata in conferenza stampa, dove era stato detto che l'uso di Sarco è gratuito, eccezion fatta per 20 dollari per il costo dell'azoto. Quando sente queste affermazioni, all'americana viene da ridere e piangere allo stesso tempo: «Dopo tutto, so quanto affermazione sia fraudolenta», ha scritto.

Florian Willet, dal canto suo, nega e mette in dubbio la veridicità delle affermazioni: «Le nostre considerevoli spese di viaggio sono state sostenute solo da noi stessi. Quando la nostra potenziale cliente ha insistito per comprare al nostro cane un giocattolo (un'anatra cigolante), non l'abbiamo scoraggiata da questo gesto gentile», scrive Willet alla Nzz.

Troppa attenzione mediatica - Non è poi mancata l'attenzione mediatica, troppa, secondo la donna. Dal momento del suo arrivo in Europa, i giornalisti erano sempre attorno a lei, mandati per documentare la sua morte e poi a scrivere articoli favorevoli a Sarco. La Nzz riporta che anche a loro era stata offerta la possibilità di parlare in esclusiva con la potenziale ambasciatrice, a condizione che non si pubblicasse l'articolo sulla prevista première della capsula. La Nzz rifiutò l'offerta.

Si sentì ingannata - Nel frattempo, più il tempo passava, più la donna metteva in discussione le motivazioni di Nitschke, Stewart e Willet. Accresciute a seguito dei diversi articoli di giornali che sottolineavano le conseguenze penali che avrebbe potuto avere l'uso di Sarco.

Chiese infatti a Fiona Stewart spiegazioni, ma lei smentì tutto, sostenendo che le notizie erano false e che non avrebbe dovuto preoccuparsi. A quel punto, la candidata a Sarco si è sentita ingannata: «Se avessi saputo che queste persone erano guidate principalmente dalla loro presenza sui media e dal marketing, non mi sarei mai sottoposta a questa prova», ha messo nero su bianco.

Deragliamento cognitivo per Nitschke - Interpellato dalla Nzz, Philip Nitschke sostiene via mail che nelle «ultime settimane la donna era in preda a deragliamento cognitivo, in un caso al limite della psicosi». Tesi sostenuta anche negli ultimi comunicati stampa diffusi da Exit International e dalla sua filiale The Last Resort.

«Il 12 luglio tramite alla donna era stato notificato che Sarco sarebbe stato probabilmente ritirato dal suo utilizzo, causando delle preoccupazioni che hanno inciso sulla sua salute mentale. Un fatto confermato dai suoi avvocati statunitensi», si legge in quello diffuso il 30 luglio.

Ha trovato, infine, la pace - La donna è morta venerdì, tramite una nota organizzazione svizzera per l'eutanasia. Nel rapporto dello psichiatra, che l'ha visitata mercoledì scorso e visionato dalla Nzz, si legge che era sana di mente e credibile nel suo desiderio di suicidio assistito, che aveva espresso autonomamente. E afferma: «Nessun sintomo depressivo o psicotico era riconoscibile durante l'intero colloquio». Ben diverso da quanto sostenuto nell'ultima nota stampa da Nitschke: «La signora non avrebbe mai dovuto essere aiutata a suicidarsi. Era una persona che aveva urgente bisogno di cure di salute mentale. Ecco perché le è stato negato l'accesso al Sarco».

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