Un ragazzo ha messo a disposizione la sua fidanzata, offrendola sessualmente ai suoi amici. Ecco chi sono i loverboys.
ZURIGO - Per loro la ragazzina era consenziente ad avere rapporti sessuali multipli. Hanno continuato a puntare sulla non colpevolezza i giovani accusati nel processo Loverboy che si è aperto lunedì mattina davanti al Tribunale d'appello di Zurigo. Sul banco degli imputati un ragazzo 23enne arrestato nel 2020 e condannato per aver offerto sessualmente la propria fidanzata, all'epoca 12enne, ai suoi amici. I ragazzi durante l'interrogatorio hanno sottolineato più volte che la ragazza ha partecipato volontariamente. Era "consenziente e molto esperta", ha detto uno di loro.
Per loro non era normale che una ragazzina di 12 anni facesse sesso con diversi uomini. «Ma ho capito che l'ha fatto volontariamente», ha detto il principale accusato, il 23enne. «Non ho dato alcuna istruzione». Tutti hanno provato e si sono divertiti.
All'epoca dei fatti la vittima era follemente innamorata del ragazzo. Secondo l'accusa, il 23enne ha approfittato proprio di questa infatuazione della ragazzina per metterla a disposizione dei suoi colleghi e avere rapporti sessuali con lei. Il tribunale di Winterthur ha definito gli atti sessuali come veri e propri stupri di gruppo.
Il fatto che la giovane donna non abbia avuto per molto tempo la forza di allontanarsi dal suo ragazzo, è stato evidente anche durante l'interrogatorio di oggi. Nel 2023 - cioè dopo la condanna in primo grado del suo aguzzino - si era recata più volte a casa sua. Era andata nel suo appartamento, portandogli una rosa e una volta un braccialetto. «Speravo in un abbraccio - ha detto la ragazza - ma non provavo più nulla per lui. Volevo solo parlargli per chiudere definitivamente con lui». la ragazza ha anche spiegato che attualmente non va più in terapia e sta abbastanza bene.
I loverboys - Questo caso è un esempio drastico di ciò che è noto come "abuso di un dongiovanni". I loverboys sono uomini che sfruttano le ragazze o le donne che sono innamorate di loro per un proprio tornaconto personale. Spesso fanno pressioni sulle vittime affinché facciano sesso con altri, come è accaduto in questo caso. Oltre al ventitreenne, sono accusati anche quattro dei suoi amici a cui ha dato il "permesso" di abusare della ragazza.
Il fenomeno dei loverboys era finito anche sul banco del Parlamento nel 2017 attraverso un'interpellanza presentata dalla Consigliera nazionale bernese, Marianne Streiff-Feller (Il Centro, Alleanza del centro, PEV e Partito evangelico svizzero). Quell'anno il Servizio nazionale di segnalazione contro la tratta di esseri umani e lo sfruttamento sessuale aveva segnalato 21 casi relativi a "loverboys". Nella sua risposta il Consiglio federale aveva fatto notare che «la tratta di esseri umani e in particolare l'adescamento da parte di "loverboys" sono una realtà sommersa e non è possibile stimarne l'entità», e che «già nello studio di fattibilità svolto nel 2015 dal Forum svizzero per lo studio delle migrazioni e della popolazione su incarico di Fedpol, si è constatato che le informazioni attualmente disponibili non consentono di determinare in modo attendibile la diffusione generale della tratta di esseri umani».