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APPENZELLO ESTERNOContinuerà a piovere tutta l'estate

22.06.24 - 19:21
La testa del Böögg, il pupazzo che rappresenta l'inverno, è esploso solo dopo mezz'ora.
Keystone
Fonte ATS
Continuerà a piovere tutta l'estate
La testa del Böögg, il pupazzo che rappresenta l'inverno, è esploso solo dopo mezz'ora.

HEIDEN - Il Böögg, il pupazzo che rappresenta l'inverno e che viene solitamente bruciato in aprile a Zurigo durante la tradizionale festa delle corporazioni, la Sechseläuten, è stato dato alle fiamme oggi a Heiden (AR). La testa è esplosa dopo soli 31 minuti e 28 secondi. Viene così preannunciata un'estate piuttosto piovosa.

La tradizionale accensione del Böögg era stata evitata per ragioni di sicurezza a causa delle forti raffiche di vento che soffiavano nella città sulla Limmat dello scorso 15 aprile. In quell'occasione ospite era proprio il cantone di Appenzello Esterno. Nei giorni seguenti era stato annunciato che l'accensione sarebbe avvenuta oggi a Heiden nel quadro di un evento pubblico.

A causa del terreno scosceso, si è rinunciato alla tradizionale cavalcata intorno al Böögg con cavalli veri. Al loro posto sono stati utilizzati cavalli con bastone. Si tratta di giocattoli in legno che erano già stati utilizzati come sostituti dei cavalli alla Sechseläuten del 1965: all'epoca l'uso di cavalli veri non era stato possibile a causa della dilagante influenza equina.

La catasta di legno su cui si trovava il pupazzo è poi stata data alle fiamme dal landamano di Appenzello Esterno Yves Noël Balmer e dalla consigliera di stato zurighese Natalie Rickli. Centinaia gli spettatori accorsi nonostante la pioggia a tratti intensa.

Per la prima volta - con l'eccezione degli anni del coronavirus - il Böögg non era stato fatto bruciare alla Sechseläuten: secondo la credenza popolare, più velocemente esplode la testa del famoso pupazzo imbottita di petardi, più l'estate dovrebbe essere bella e calda.

L'anno scorso ci erano voluti 57 minuti perché la testa esplodesse, un record, promettendo un'estate disastrosa. Tuttavia, secondo l'Ufficio federale di meteorologia (MeteoSvizzera), alla fine è stata una delle estati più calde dall'inizio delle misurazioni nel 1864.

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