La Consigliera federale esprime tutta la propria delusione per il risultato ottenuto a Glasgow.
«Il risultato non è veramente soddisfacente, anche se in alcuni punti si è fatto dei passi in avanti».
BERNA - «Date le aspettative, non possiamo essere davvero soddisfatti del risultato. Ma abbiamo ottenuto qualcosa su alcuni punti». Così la consigliera federale Simonetta Sommaruga commenta l'esito della Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici Cop26.
«Le attese in merito alla conferenza sul clima di Glasgow erano molto elevate ed è normale perché dobbiamo rapidamente ridurre massicciamente le emissioni di CO2», afferma la ministra dell'ambiente in un video-messaggio pubblicato stamane su Twitter poco prima delle 08.00.
Die #COP26 ist Geschichte – aber Geschichte haben wir in #Glasgow nicht geschrieben. Angesichts der Erwartungen kann man mit dem Resultat nicht wirklich zufrieden sein. Aber in einzelnen Punkten haben wir doch etwas erreicht. pic.twitter.com/QZmL9Alxsd
— Simonetta Sommaruga (@s_sommaruga) November 14, 2021
Per Sommaruga la Cop26 «non può essere definita un successo»: c'è stato disaccordo su molti punti e il risultato «non è veramente soddisfacente». Cionondimeno, in alcuni punti "si è fatto dei passi avanti». È ad esempio la prima volta che un testo afferma la volontà di uscire dal carbone e rinunciare alle sovvenzioni per carbone, petrolio e gas, sottolinea la consigliera federale, affermando come «questo è importante e va nella giusta direzione».
Tra i successi della COP26 c'è anche l'adozione di diverse norme per l'attuazione dell'Accordo di Parigi. È stato approvato un calendario comune: dal 2030, dal 2025 per gli Stati che saranno in grado di farlo, tutti i Paesi dovranno annunciare ogni cinque anni i «contributi nazionali» per il decennio seguente. Sommaruga era stata incaricata di trovare una soluzione accettabile per tutti, insieme alla sua controparte ruandese.
La Svizzera è poi riuscita a preservare uno dei suoi principali obiettivi, ossia la rinuncia al doppio conteggio delle riduzioni delle emissioni di gas a effetto serra effettuate all'estero. «Siamo stati in grado di evitare il peggio», ha detto Sommaruga a Glasgow. Anche se la decisione finale contiene ancora una scappatoia.
Ieri sera al termine della Cop26, parlando a nome del gruppo di sei Paesi che rappresenta nei negoziati - oltre alla Svizzera anche Messico, Liechtenstein, Monaco, Georgia e Corea del Sud -, Sommaruga aveva denunciato «l'inaccettabile manovra dell'ultimo minuto». La consigliera federale faceva riferimento alla richiesta, accettata, dell'India di sostituire il termine "phase out" (uscita) dal carbone per la produzione energetica con il termine "phase down" (diminuzione).
Ai media elvetici presenti a Glasgow Sommaruga non ha nascosto il disappunto del suo gruppo di negoziazione per l'annacquamento del documento finale, che è comunque stato votato dalla Svizzera. «Era difficile dire» se India e Cina avrebbero fatto cadere l'intero testo se non fossero state soddisfatte.
Sommaruga ha anche criticato la mancanza di «trasparenza» da parte della presidenza britannica della COP. «Questo non è positivo per la credibilità del processo». Il responsabile della delegazione svizzera, l'ambasciatore Franz Perrez, ha sottolineato che la presidenza ha cercato di controllare i negoziati più che nelle COP precedenti.