SImonetta Sommaruga rifiuta l'idea proposta dall'UDC: «Ognuno si assuma le proprie responsabilità».
Per aumentare la disponibilità d'energia la Consigliera federale vuole proporre un progetto che acceleri l'autorizzazione d'installazioni per la produzione di energie rinnovabili. Ma l'uscita dal nucleare non convince molti.
BERNA - La ministra dell'ambiente Simonetta Sommaruga vuole proporre «prossimamente» al Consiglio federale un progetto volto ad accelerare l'autorizzazione d'installazioni per la produzione di energie rinnovabili. I ricorsi non vanno però impediti.
«Per le installazioni idroelettriche ed eoliche importanti, deve esserci una sola procedura d'autorizzazione», ha detto Sommaruga in un'intervista pubblicata oggi dalle testate CH-Media. I ricorsi devono quindi essere possibili, «ma una sola volta e non per ogni tappa» del progetto.
Il tempo che verrebbe guadagnato in questo modo è tuttavia difficile da quantificare, ha precisato la consigliera federale, che rifiuta l'idea - espressa sabato dal presidente dell'UDC Marco Chiesa - di nominare un «generale dell'elettricità», la cui missione è elaborare diverse soluzioni per garantire un approvvigionamento sicuro, indipendente e a buon mercato.
«Non siamo in guerra», ha dichiarato. Parlamento e governo fanno il loro lavoro, e anche il ramo dell'energia è sollecitato. «Tutti - ha sottolineato la ministra dell'ambiente - si assumono le proprie responsabilità».
Uscita dal nucleare
Interrogata da Bund e Berner Zeitung, la direttrice del gruppo energetico bernese BKW, Suzanne Thoma, valuta dal canto suo che l'uscita dal nucleare in Svizzera «non è stata pensata con tutte le conseguenze». La problematica del CO2 non era ancora in primo piano come lo è ora, ha aggiunto.
«Se partiamo davvero dal presupposto che le emissioni di CO2 rappresentano un pericolo esistenziale, dovremmo esaminare nuovamente e in maniera seria l'energia nucleare», ha detto ancora la direttrice.
In occasione della votazione del 2017 sulla strategia energetica 2050, l'ipotesi era che i bisogni di elettricità sarebbero rimasti stabili. «Oggi, sappiamo che questa ipotesi non è realistica». A suo dire, la mobilità elettrica, la digitalizzazione e le pompe a calore fanno aumentare i consumi, nonostante l'incremento dell'efficienza energetica.