Come ogni anno torna la campagna di prevenzione promossa dal DI e dedicata (soprattutto) ai turisti occasionali.
Il focus di quest'anno è dedicato alla segnaletica, alla problematica dei cani da protezione delle greggi e delle vacche nutrici. Montagne Sicure" inoltre fornirà suggerimenti per chi pratica escursioni in MTB e E-Bike.
BELLINZONA - Con l'arrivo della bella stagione i turisti tornano ad affollare le montagne ticinesi e puntuale come ogni anno torna (anche) la campagna di prevenzione promossa dal Dipartimento delle Istituzioni (DI) "Montagne sicure". Un progetto che oltre ai capisaldi degli scorsi anni, in questo 2022 mette sotto la lente alcune nuove tematiche. Prioritarie per noi - spiegano dal Dipartimento - saranno la segnaletica dei sentieri, la problematica dei cani da protezione delle greggi e delle vacche nutrici. "Montagne Sicure" inoltre fornirà suggerimenti per chi pratica escursioni in MTB e E-Bike.
Focus su tre temi - Ma torniamo ai tre temi forti di quest'anno per cui il DI ha pensato a tre poster ad hoc con alcuni consigli specifici. «Precedenza agli escursionisti per una corretta convivenza», si legge nel primo. «Muoviti lentamente e aggira il gregge protetto», nel secondo. «Supera i bovini con calma e mantieni la distanza», il terzo.
Per chi ci va poco - Tutte raccomandazioni, queste, che probabilmente i cultori della montagna già rispettano. Ma che chi sale tra le vette solamente saltuariamente magari nemmeno conosce. «La campagna - precisa il DI - si rivolge soprattutto a coloro che frequentano la montagna soltanto occasionalmente e per questa ragione è importante che lo facciano in sicurezza». D'altronde - come recita lo slogan principale della campagna - «La montagna deve sempre essere un piacere».
Commissioni ed esperti - Per far ciò dallo scorso anno il progetto è stato riorganizzato con la creazione della Commissione Montagne sicure e delle sottocommissioni tecniche (estate e inverno) composte da esperti di montagna attivi nelle principali realtà alpine del Cantone: tra queste la Sezione ticinese del Soccorso alpino svizzero, le Sezioni del Club Alpino Svizzero (CAS) e della Federazione alpinistica ticinese (FAT), le capanne Ticino e il Gruppo ricerche e constatazioni (GRC) della Polizia cantonale. «Oltre alla collaborazione e alle conoscenze a favore del progetto, questi e altri interlocutori - afferma Norman Gobbi – compongono una solida rete di riferimento e, soprattutto, facilitano la diffusione dei messaggi di prevenzione, generando un interessante effetto moltiplicatore. A tutti loro va un sentito ringraziamento per il lavoro spesso svolto su base volontaria». Non resta quindi che augurarsi che l’impegno di molti sia premiato da un’estate tranquilla per la popolazione locale e per gli ospiti dal punto di vista degli infortuni e degli incidenti.