È in fase di sviluppo, ha illustrato martedì Norman Gobbi, una formazione obbligatoria per chi vuole ricoprire la carica
BELLINZONA - Nell’aula magna della Scuola cantonale di Commercio di Bellinzona si è svolto martedì l’annuale incontro organizzato dal Dipartimento delle istituzioni con la Giustizia di pace.
Un’occasione per il Consigliere di Stato Norman Gobbi di ribadire l’importanza della figura del Giudice di pace quale primo tassello di giudizio a stretto contatto con il cittadino.
Il Ticino è suddiviso in 38 Circoli. In ogni Circolo vi è un Giudice di pace con un supplente. Il periodo di nomina dei Giudici di pace è di dieci anni (quello attuale si estende sino al 2029). Sono eletti dal popolo – gli unici all’interno della magistratura cantonale – nei rispettivi Circoli con il sistema della maggioranza assoluta. Il Giudice di pace funge da autorità di conciliazione nelle controversie patrimoniali fino a un valore litigioso di 5'000 franchi, con possibilità di sottoporre alle parti una proposta di giudizio; giudica inoltre in prima istanza le cause patrimoniali fino a un valore litigioso di 5'000 franchi.
Nel suo intervento il Direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi ha ricordato come anche le Giudicature di pace sono oggetto di una riforma che intende proporre degli adeguamenti per adattare questa carica e lo statuto di chi la ricopre, alle esigenze odierne derivanti dall’evoluzione della nostra società. In questo senso, ha indicato che si prevedono due fasi di implementazione della stessa. La prima – dando seguito alle risultanze del Parere giuridico sulla conformità alla Costituzione della figura del giudice di pace redatto dai Professori Bohnet e Mahon dell’Università di Neuchâtel – sancirà la formazione obbligatoria per i magistrati popolari e formalizzerà nella legge la presenza dei consulenti giuridici che supportano oggi i giudici di pace laici. La seconda – che sarà discussa in un gruppo di lavoro specifico che verrà riattivato il prossimo anno – interesserà in particolare lo statuto del Giudice di pace, le competenze, il carico di lavoro per comprensorio e le supplenze.
La neo Presidente dell’Associazione, Emma Crugnola, ha dal canto suo sottolineato la buona collaborazione intessuta con il Dipartimento e in particolare con la Divisione della giustizia e ha colto l’occasione per indicare alla sessantina di giudici presenti, il suo impegno in qualità di Presidente, nel rafforzare la coesione tra i magistrati popolari nell’ottica di condividere le rispettive esperienze nonché la sua volontà di visitare le 38 Giudicature di pace presenti sul territorio. La Direttrice della Divisione della giustizia Frida Andreotti, ha quindi puntualizzato gli intendimenti in vista di una prima fase della riforma concernente l’obbligo formativo, imprescindibile per i magistrati senza formazione giuridica, per una giustizia equa e indipendente. La Direttrice aggiunta della Divisione della giustizia Monica Bucci ha infine presentato la proposta di percorso formativo organizzato in collaborazione con la SUPSI che caratterizzerà la formazione obbligatoria dei giudici di pace.