La Lega dei ticinesi ha inoltrato un’interpellanza al Governo, ipotizzando anche un «confronto tra le parti» organizzato da «un alto funzionario»
BELLINZONA - Non si placano le polemiche attorno al caso dell’ex funzionario del DSS condannato per coazione sessuale. Aldilà dell’entità della pena (pena pecuniaria sospesa di 7’200 franchi) che ha fatto discutere, ciò che fa sorgere degli interrogativi sono le eventuali implicazioni amministrative.
«Va fatta piena luce sulle parole pronunciate dal Giudice Marco Villa a margine della lettura della sentenza, secondo le quali le segnalazioni delle vittime non sarebbero state valutate con la dovuta attenzione all’epoca dei fatti in sede amministrativa» ha sottolineato negli scorsi giorni il Partito socialista. Al coro si erano aggiunti i Verdi: «La politica incassa un altro duro colpo alla credibilità dei suoi rappresentanti e dei funzionari. L’ipotesi che si fa largo è che in seno ai vari dipartimenti ci sia un sistema di cameratismo che è in grado di proteggere e insabbiare anche i comportamenti più inadeguati».
Anche la Lega dei ticinesi vuole vederci chiaro e con un’interpellanza al Governo - firmata da Boris Bignasca - chiede maggiori informazioni in merito a eventuali responsablità. «Chi è o chi sono gli alti funzionari che erano a conoscenza dei fatti e che non hanno dato seguito alle accuse della ragazza? Corrisponde al vero che uno degli alti funzionari che all’epoca erano responsabili del Dipartimento interessato sieda attualmente nel Consiglio della magistratura?».
Al Consiglio di Stato viene domandato anche se «corrisponda al vero che a fronte delle dichiarazioni della vittima vi sia stato un alto funzionario che ha organizzato un vero e proprio confronto tra le parti» e se «esista un rapporto negli archivi del DSS».
I leghisti vogliono inoltre capire a che punto sia la procedura di licenziamento dell’ex funzionario condannato e se percepisca ancora il salario.
Le domande dell'interpellanza:
1) Chi è o chi sono gli alti funzionari che erano a conoscenza dei fatti e che non hanno dato seguito alle accuse della ragazza?
2) Di quali fatti era o erano stati resi edotti i funzionari DSS?
3) Per quale ragione i funzionari in questione hanno considerato di non doversi rivolgere alla competenti autorità di perseguimento penale? Vi sono stati ulteriori accertamenti per verificare la versione della vittima?
4) Corrisponde al vero che a fronte delle dichiarazioni della vittima vi sia stato un alto funzionario che ha organizzato un vero e proprio confronto tra le parti?
5) Esiste un rapporto sul caso negli archivi del DSS? In caso di risposta negativa per quale motivo non è stato fatto un rapporto?
6) Come intende procedere il Consiglio di Stato nei confronti del o dei funzionari al corrente dei fatti?
7) Corrisponde al vero che uno degli alti funzionari che all’epoca erano responsabili del Dipartimento interessato sieda attualmente nel Consiglio della magistratura? Che ruolo ha avuto tale nella vicenda?
8) Vi sono stati nel corso degli anni altre segnalazioni da parte di dipendenti cantonali nei confronti del funzionario condannato?
9) Quali misure sono state adottate da parte della direzione del DSS nei confronti del funzionario condannato in seguito alla segnalazione? Chi ha deciso di non licenziare il funzionario e per quale motivo?
10) A che punto è la procedura di licenziamento del funzionario condannato avviata dal DSS?
11) Il funzionario percepisce ancora il salario?
12) Se no, quali sono state le condizioni di disdetta del rapporto lavorativo?