Secondo il Consiglio costituzionale francese, il certificato Covid bilancia tutela della salute e diritti fondamentali.
Licenziare i dipendenti senza "lasciapassare" solo se sono a tempo determinato, però, non ha senso.
PARIGI - Benché limiti effettivamente alcune libertà fondamentali, il certificato Covid imposto in Francia per l'accesso a molti luoghi e servizi è costituzionale. Lo ha stabilito il Consiglio costituzionale francese, che ritiene che la misura bilanci in maniera accettabile la necessità di tutelare la salute pubblica con tali diritti.
«Allo stato delle conoscenze scientifiche di cui disponeva, il legislatore ha valutato che i rischi di circolazione del virus del Covid-19 sono fortemente ridotti tra persone vaccinate, guarite o recentemente testate negative», scrive in un comunicato l'alta corte ricordando i tre modi principali in cui è possibile ottenere il cosiddetto "lasciapassare sanitario". Per questo, il parlamento ha introdotto le misure contestate perseguendo «l'obiettivo di valore costituzionale della protezione della salute».
Nel prendere la sua decisione, il Consiglio costituzionale ha inoltre tenuto in considerazione altri fattori. La misura è innanzitutto circoscritta nel tempo (fino al 15 novembre prossimo) e motivata dalla necessità contingente di limitare la propagazione delle nuove varianti del SARS-CoV-2. Il legislatore, inoltre, ha imposto la sua applicazione solo «a luoghi nei quali l'attività esercitata presenta, per sua stessa natura, un particolare rischio di diffusione del virus».
Il lasciapassare sanitario, continua poi l'alta corte, non è discriminatorio nella misura in cui non è riservato ai soli vaccinati o guariti, ma è ottenibile da chiunque sottoponendosi a un test per il nuovo coronavirus che risulti negativo. Il controllo del certificato Covid, infine, non permette a chi controlla di sapere se la persona sia vaccinata, guarita o testata, salvaguardandone la riservatezza, e la verifica di un documento d'identità è permessa solo alle forze dell'ordine.
Se il lasciapassare sanitario è salvato dal Consiglio costituzionale, lo stesso non vale per il licenziamento dei salariati con contratto a tempo determinato o "a missione" che non presentino il certificato laddove richiesto. Non essendo prevista la stessa misura per i dipendenti a tempo indeterminato, infatti, la motivazione secondo la quale il licenziamento sarebbe necessario per preservare la salute pubblica viene a cadere: «I salariati, che siano sotto contratto a durata indeterminata o sotto contratto a durata determinata o a missione sono tutti esposti allo stesso rischio di contagio o di trasmissione del virus», fa notare il Consiglio costituzionale.
A partire dal 9 agosto prossimo, il certificato Covid sarà obbligatorio per gli avventori di bar, ristoranti, centri commerciali, ospedali (solo per i visitatori o per i trattamenti programmati, non per le urgenze), le case anziani, gli stabilimenti medico sanitari e i viaggi a lunga percorrenza in aereo, treno e bus. È richiesto inoltre al personale di cura, ai pompieri e agli operatori di pompe funebri.