Il 21enne si è dichiarato colpevole. Non è stato rilevato alcun crimine d'odio. Ma rischia ancora la pena di morte
CANTON - Robert Aaron Long, il 21enne accusato per l'uccisione di otto persone nelle stragi avvenute lo scorso mese di marzo in tre centri massaggi nei pressi di Atlanta, è stato condannato oggi al carcere a vita senza possibilità di libertà condizionale. La pena, nella forma di quattro ergastoli, si riferisce ai primi quattro omicidi per i quali il 21enne si è dichiarato colpevole nella Contea di Cherokee.
A spingerlo a uccidere, si legge sui media americani, è stata la volontà di punire quelle persone che avevano la "colpa" di sollecitare le sue pulsioni sessuali. Il capitano Jay Baker, dell'ufficio dello sceriffo, ha spiegato che si tratterebbe di una vera e propria «dipendenza sessuale» innescata da quei luoghi. Una «tentazione» che lui «voleva eliminare».
È caduta invece nel vuoto l'ombra della motivazione dell'odio razziale dietro al suo gesto - sei delle otto vittime, lo ricordiamo, erano donne di origine asiatica -, con l'accusa che non ha rilevato alcun bias in tal senso. Tuttavia, il 21enne rischia ancora la pena di morte nel caso di una condanna per gli altri quattro omicidi ad Atlanta, dove è pure accusato del reato di terrorismo domestico.