Come da tradizione della politica è tempo di "medical record": la candidata democratica lo pubblica per prima
WASHINGTON - Mentre continua il testa a testa tra Kamala Harris e Donald Trump sugli Stati in bilico, il fronte della battaglia si sposta sui dati medici dei due candidati, una tradizione della politica americana nata dopo che il senatore Paul Tsongas sfidò Bill Clinton alle primarie democratiche nel 1992 dopo essere guarito dal cancro ma ebbe una ricaduta a dicembre quando, se non fosse stato sconfitto, sarebbe potuto essere alla Casa Bianca.
E' stata la candidata democratica a pubblicare per prima il suo 'medical record' per rispettare il rito ma soprattutto per provocare il suo rivale 78enne - il più anziano candidato alla presidenza da quando Joe Biden si è ritirato - che si è sempre rifiutato di rendere noto il suo bollettino medico ufficiale.
Harris «possiede la resilienza fisica e mentale necessaria per eseguire con successo i compiti richiesti dalla presidenza», afferma il suo medico personale Joshua Simmons, che la segue da tre anni e mezzo, in una lettera diffusa dalla Casa Bianca.
A parte qualche allergia stagionale che cura con antistaminici da banco ed episodi sporadici di orticaria, la vice presidente 59enne «non fuma, ha un'alimentazione molto sana, beve poco e si allena regolarmente con esercizi aerobici e muscolari».
Ha una lieve miopia per la quale indossa lenti a contatto ma può leggere anche senza, ha effettuato il suo ultimo check-up completo lo scorso aprile e si sottopone a regolari esami e screening, come tutte le donne della sua età, per prevenire il cancro al seno e al colon, male che ha ucciso la madre, recita il bollettino. Insomma, una persona in «ottima salute» anche rispetto ai suoi predecessori come ad esempio il fumatore Barack Obama, che poi smise durante i suoi anni alla Casa Bianca grazie alle gomme alla nicotina, o il mangiatore seriale di hamburger Clinton costretto a un certo punto a mettersi a dieta.
The Donald ha reagito alla pubblicazione dei dati medici della sua rivale senza tuttavia rilasciare nessun bollettino ufficiale. Il suo medico personale e il dottor Ronny Jackson, che lo ha curato dopo il primo tentativo di omicidio a Butler, «hanno concluso che è in eccellente salute, adeguata per essere presidente», si legge in una nota del portavoce Steven Cheung.
Nel comunicato si sottolinea poi che «Trump ha mantenuto un programma elettorale estremamente intenso e attivo, mentre Harris non è stata in grado di tenere il passo con le esigenze della campagna elettorale e dimostra quotidianamente di non essere del tutto qualificata per essere presidente degli Stati Uniti».
Intanto la sfida prosegue nei sondaggi e nei comizi. Secondo l'ultima rilevazione del Nyt il tycoon, che è volato nella democratica California per un evento a Coachella, è avanti in Arizona con il 51% contro il 46% mentre la vice presidente ha un leggero vantaggio - 50% contro 47% - in un altro 'swing state', la Pennsylvania.
Il sondaggio indica inoltre che se Harris è riuscita a riconquistare parte dell'elettorato nero che aveva mollato Biden è ancora lontana dal supporto che ha permesso al presidente uscente di vincere nel 2020. Si concentra invece sulla politica estera l'ultima rilevazione del Wall Street Journal secondo la quale negli Stati in bilico Trump è avanti di parecchio sulla democratica rispetto alla capacità di gestire la guerra in Medio Oriente e quella in Ucraina, rispettivamente 48% contro 33% e 50% contro il 39%.