Si chiude così il clamoroso scandalo dei "conti fantasma", la banca si scusa: «Nostra condotta fu riprovevole»
NEW YORK - Wells Fargo patteggia con le autorità americane. Nel tentativo di voltare pagina e lasciarsi alle spalle lo scandalo dei conti correnti finti aperti all'insaputa dei clienti, la banca raggiunge un accordo con il Dipartimento di Giustizia e l'autorità americana di vigilanza dei mercati finanziari (Sec) e si impegna a pagare una sanzione da 3 miliardi di dollari.
Una multa salata ma che riflette - affermano le autorità americane - il «completo fallimento della leadership» dell'istituto e «l'ampiezza e la durata» delle pratiche illecite, andate avanti per anni.
L'intesa non riguarda i mutui e i prestiti per l'acquisto di auto anche se rappresenta un importante passo in avanti per la banca, che ha già pagato 2 miliardi di dollari di multe per le sue pratiche commerciali.
Wells Fargo ha dato priorità ai «profitti di breve termine rispetto alla sua reputazione» affermano le autorità americane, osservando come nell'ambito dell'accordo la banca «ha riconosciuto di aver raccolto milioni di dollari di commissioni e interessi ai quali non aveva diritto e di aver utilizzato in modo illegale le informazioni personali dei suoi clienti a loro insaputa».
Da quando lo scandalo è scoppiato negli anni scorsi Wells Fargo ha cambiato due amministratori delegati nel tentativo di archiviare quello che è un capitolo nero della sua storia: «La condotta al centro del patteggiamento, e la cultura dalla quale è nata, è riprovevole e non linea con i valori che abbiamo costruito» commenta Charlie Scharf, l'attuale numero uno della banca, descrivendo il patteggiamento come un primo passo importante anche se «resta ancora da fare per recuperare la fiducia che abbiamo perso».
E proprio la perdita di fiducia e i danni alla reputazione sono i fattori che più hanno pesato nel corso degli ultimi anni sulla performance economica di Wells Fargo, risultata deludente rispetto a quelle delle rivali.