È scontro fra Bruxelles e il Cremlino per quanto riguarda l'energia, all'orizzonte uno stop totale delle erogazioni
MOSCA - Un tetto per il prezzo massimo di petrolio e gas russi, da accompagnare a nuove sanzioni. È questa la strategia di Bruxelles, e delle potenze occidentali, a fronte del forte braccio di ferro con Mosca che destabilizza i mercati.
Di oggi la conferma che i ministri dei paesi del gruppo del G7 hanno approvato l'introduzione di un tetto al prezzo del petrolio acquistato dalla Russia. Secondo quanto riferisce l'agenzia Bloomberg, gli Usa sperano che la mossa allenti la pressione sul mercato dell'energia e tagli i ricavi di Mosca.
«Confermiamo la nostra comune intenzione politica di finalizzare e attuare un divieto globale di servizi che consentono il trasporto marittimo di petrolio russo e prodotti petroliferi a livello globale se l'acquisto dello stesso non sarà ai prezzi stabiliti dal “price cap”», spiegano i ministri in un comunicato.
L'intenzione dei ministri è attuare il tetto in linea con la tempistica delle sanzioni Ue sul petrolio russo che partono il 5 dicembre. Per quanto riguarda il prezzo: «Questo sarà comunicato pubblicamente in modo chiaro e trasparente».
Ursula von der Leyen, invece, apre a una medesima misura da applicare al gas: «Sono delle ferma convinzione che è tempo di un tetto al prezzo del gas dai gasdotti russi in Europa», ha detto la presidente della commissione Ue, in una dichiarazione a margine della giornata extra muros dell'Unione in Baviera, «Putin preferisce bruciare il gas piuttosto che fornirlo contrattualmente all’Europa. Come possiamo rispondere? Facendo economia, soprattutto nelle ore di punta, in modo da non aver bisogno di gas dalla Russia».
La risposta di Mosca è ferma: «Se i Paesi ostili metteranno un tetto ai prezzi sulle risorse energetiche russe, Mosca fornirà petrolio solo ai Paesi che si adeguano alle condizioni del mercato». Lo ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov, citato dalla Tass.
Per quanto riguarda il gas, invece, in caso di via libera al price cap, il vice capo del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev ha avvertito: «Sarà come per il petrolio. Semplicemente non ci sarà più gas russo in Europa».
«Alexander Novak, il vice primo ministro incaricato per le risorse energetiche - ha spiegato Peskov - sta avendo contatti con l'Opec+ riguardanti il settore petrolifero. Ha dichiarato in modo chiaro e univoco che quei Paesi che si uniranno a un potenziale tetto dei prezzi non figureranno tra i destinatari del petrolio russo. Semplicemente, noi non interagiremo nel settore petrolifero in base a questi principi non di mercato».
Alla domanda verso quali altri Paesi il greggio russo verrà esportato, Peskov ha risposto: «lo manderemo in direzioni alternative, verso quei Paesi che operano alle condizioni di mercato». Il portavoce ha sottolineato che tali «direzioni sono attualmente più di quante erano in passato».