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Cura della calvizieAlopecia Naomi Campbell: anche la “Venere Nera” si è trovata a fare i conti con la perdita di capelli

30.12.24 - 08:00
HairClinic.it
Naomi Campbell e alopecia: com’è intervenuta per curarla
Naomi Campbell e alopecia: com’è intervenuta per curarla
Alopecia Naomi Campbell: anche la “Venere Nera” si è trovata a fare i conti con la perdita di capelli

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La top model ha raccontato la sua condizione di alopecia da trazione. Scopri come Naomi Campbell ha agito e i rimedi che ha usato.

La sua chioma nera, lunga, liscia e luminosissima, ha fatto incantare intere generazioni, tra passerelle di alta moda e importanti red carpet in tutto il mondo. Stiamo parlando di Naomi Campbell, la “Venere Nera”, che di certo, tra le sue mille e una qualità, annovera quella di una capigliatura invidiabile. Ma non è tutto oro quel che luccica. Se infatti ora non abbiamo motivo di dubitare che la sua chioma fluente sia vera e in perfetta forma, qualche anno fa, la top model indossava prestigiose parrucche. Per quale motivo direte? A causa di una caduta dei capelli intensa, dovuta ad alopecia da trazione.

Alopecia Naomi Campbell: cosa le ha fatto cadere i capelli

A guardare la sua chioma strepitosa, con cui calca le più importanti passerelle mondiali, tutto si direbbe di Naomi Campbell tranne che possa soffrire di alopecia. Invece è proprio quello che accade da anni alla sua capigliatura, di cui sono stati spesso paparazzati i diradamenti. E della quale lei stessa, nell’ormai lontano
2018, ha avuto il coraggio di parlare, pubblicando anche una foto su Instagram in cui mostrava la calvizie evidente, che le ha lasciato sul cuoio capelluto nient’altro che piccoli ciuffi di capelli.

Allontanata quindi l’ipotesi di una perdita dei capelli dovuta a malattia, genetica o ancora all’utilizzo di farmaci, la “Venere Nera” ha raccontato di soffrire ormai da anni di alopecia da trazione e che, la chioma con cui siamo soliti vederla, è in realtà ottenuta con l’uso sapiente di parrucche. Quella di cui soffre è una particolare forma di caduta dei capelli non patologica e del tutto reversibile, causata da anni e anni di trattamenti chimici e acconciature, che hanno troppo a lungo stressato il cuoio capelluto e i suoi follicoli, impedendo loro di proseguire con la naturale crescita dei fusti.

Ma andiamo più a fondo del disturbo per evitare, ove possibile, che appaia anche sulle nostre chiome.

Cos’è l’alopecia da trazione e come si presenta

L’alopecia da trazione, della quale si sente spesso parlare anche come alopecia da tiraggio, è una particolare forma di caduta dei capelli, non dovuta a una patologia o condizione genetica od ormonale in corso - che investe il cuoio capelluto e i follicoli piliferi compromettendone l’attività produttiva – bensì derivata dalla tensione prolungata e ripetitiva cui pelle e bulbi sono sottoposti e che finisce, con il tempo, per renderli deboli e danneggiati.

Quali sono le sue cause?

La scelta di acconciare continuamente i propri capelli in pettinature molto alte e strette, come code di cavallo, trecce, torchon e reti, chignon, ma anche l’attaccatura frequente di extensions, la realizzazione di dreadlock e treccine afro, l’utilizzo di fermagli ed elastici che tirano letteralmente i capelli. Oltre che di styling aggressivi, come tinte e decolorazioni, nonché di strumentazione per lo styling troppo calda, con fusti e pelle non adeguatamente protetti da un termoprotettore.

Come riconoscerla

Per quanto riguarda invece i suoi sintomi, tale calvizie si presenta con una certa localizzazione sul cuoio capelluto, interessando - con perdita di ciocche e formazione di aree glabre - per lo più quelle sedi dello scalpo soggette a tensione, come tempie, attaccatura dei capelli e nuca.

Sono tuttavia altre manifestazioni: l’infiammazione dei follicoli piliferi e del cuoio capelluto, che si presenta con arrossamenti, prurito, a volte anche con estrema sensibilità e dolore, la cosiddetta tricodinia. Qualora la tensione cui sono sottoposti pelle e capelli fosse realmente intensa, possono anche venirsi a formare piccole croste e, laddove tale processo di trazione non sia invertito in tempo, l’alopecia da tiraggio può diventare cronica, portando a vera e propria calvizie.

Rimedi per l’alopecia da trazione: cosa ha fatto Naomi Campbell e cos’altro si può fare

Se la “Venere Nera” ha accettato la sua alopecia da trazione, posando sui social senza averne più vergogna - a dimostrazione che la bellezza di sé risiede in molto altro che la sola immagine estetica - è pur vero che la modella si diverte da anni a coprirne i segni durante le occasioni più speciali, indossando prestigiose parrucche, che le hanno acconsentito di sperimentare molti look.

Detto ciò, riconoscere i primi sintomi di alopecia tensiva e agire per modificare le “cattive” abitudini di acconciatura, è il primo passo essenziale per evitare danni permanenti ai follicoli. Si consiglia quindi di:

    • Utilizzare detergenti delicati. Shampoo e balsamo non aggressivi sul cuoio capelluto già provato.
    • Massaggiare lo scalpo, per migliorare la circolazione sanguigna periferica, che apporta nutrienti e ossigeno ai bulbi piliferi, evitandone l’atrofia.
    • Rinforzare capelli e bulbi con appositi prodotti topici anticaduta, prescritti dal proprio medico, come anche Minoxidil.
    • Utilizzare parrucche, che non esercitano pressione sui capelli naturali, permettendo loro di riprendersi.
    • Ridurre lo stress psicofisico e seguire una dieta ricca di sostanze utili a pelle e capelli, per permettere agli stessi di reagire al meglio di fronte a ogni condizione tensiva.

Il protocollo bSBS come trattamento dell’alopecia

Nonostante non sia utile per i casi di alopecia da trazione, il Protocollo bSBS è una soluzione innovativa e avanzata per la cura dell'alopecia, in particolare per forme come l'alopecia androgenetica e l'alopecia cicatriziale, ma anche per altre patologie legate alla caduta dei capelli. Si tratta di un trattamento non invasivo che sfrutta la rigenerazione cellulare per stimolare la crescita dei capelli, migliorare la salute del cuoio capelluto e rallentare il processo di caduta.

Il protocollo è particolarmente efficace in casi in cui la perdita di capelli è legata a fattori interni, come squilibri ormonali o stress ossidativo, e può stimolare i follicoli piliferi dormienti, favorendo la produzione di nuovi capelli. Sebbene non sia indicato per l'alopecia areata, dove la causa è autoimmunitaria, il Protocollo bSBS è comunque utile nel migliorare le condizioni del cuoio capelluto, riducendo l'infiammazione e creando un ambiente favorevole alla crescita del capello. Grazie alla sua capacità di rigenerare i tessuti, questo trattamento può essere integrato in un piano terapeutico personalizzato, contribuendo a rallentare il processo di alopecia
e a migliorare la qualità del capello.

È questo invece un caso di alopecia specifico per il quale il Protocollo bSBS non può essere utile, se non per aiutare il cuoio capelluto a reagire all’infiammazione in
corso. Questo avviene perché la perdita dei capelli è dovuta a fonte esogena all’organismo e ben definita.


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