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TargetQuanto inquiniamo quando siamo online? C’è da restarne sconvolti. 3 consigli per evitarlo

15.03.21 - 11:13
Il modo in cui usiamo internet ha un impatto negativo sull'ambiente: ecco cosa possiamo fare perché non succeda
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Quanto inquiniamo quando siamo online? C’è da restarne sconvolti. 3 consigli per evitarlo

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Il modo in cui usiamo internet ha un impatto negativo sull'ambiente: ecco cosa possiamo fare perché non succeda

Negli ultimi anni, i problemi causati dall’inquinamento, la scuola e i media ci hanno resi più consapevoli nei confronti dell’ambiente. Dai piccoli gesti quotidiani alle iniziative di alcune imprese, molti sembrano ben intenzionati a migliorare le condizioni del pianeta, recuperando le risorse ancora disponibili e dimostrando più sensibilità nei confronti dell’ecosistema che ci ospita tutti.

Nonostante la sostenibilità sia un tema caldo di quest’anno - e anche di quelli appena trascorsi - la strada da percorrere è ancora lunga, specialmente se pensiamo ai piccoli gesti quotidiani che ciascuno di noi, durante la propria giornata, può premurarsi di fare.

Non tutto, infatti, può essere ricondotto all’utilizzo di prodotti di riciclo o allo smaltimento utile di plastica e altri materiali non biodegradabili: pochi sanno che la tecnologia stessa, quella che tutti utilizziamo numerose ore al giorno, è responsabile di una parte considerevole dell’inquinamento che sta minacciando oggi il pianeta.

Moltissimi utenti ignorano quanto l’utilizzo dei dispositivi possa avere un impatto ambientale negativo. Negli scorsi mesi, per di più, gli obblighi di sicurezza dettati dalla pandemia hanno reso tali dispositivi indispensabili a portare avanti la propria vita professionale e sociale. La limitata circolazione ha, parallelamente, ridotto le emissioni nocive, ma questo non è stato sufficiente a fronte della maggiore produzione di rifiuti - mascherine, camici e guanti monouso e altri dispositivi di sicurezza - e dell’abnorme digitalizzazione a cui siamo stati testimoni.

Non tutto è perduto: anche da questo punto di vista, infatti, è possibile contribuire facendo la propria parte, semplicemente applicando alla propria quotidianità alcune semplici abitudini, senza rinunciare al contributo positivo che il web può dare alle nostre vite.

 

    • 1) Fai una ricerca su Google solo quando ne hai davvero bisogno

Secondo uno Studio della Harvard University, ogni ricerca su Google porta all’emissione di 7 g di CO2: basta soffermarsi un momento a pensare a quante persone, ogni giorno e ogni minuto, utilizzino il più popolare motore di ricerca del mondo, per riflettere davvero su quanta dispersione di anidride carbonica l’uso di Google comporti. Parliamo di circa 28.000 tonnellate di CO2 al giorno.

Cosa possiamo fare? Possiamo limitarci a rivolgerci a Google solo quando strettamente necessario, salvando i siti che ci servono più spesso tra i preferiti per averli sempre a portata di mano, oppure digitandoli direttamente nella barra del nostro browser di fiducia, affidandoci alla nostra cronologia. Una volta presa questa abitudine, non solo saremo un po più ecologici, ma risparmieremo anche il nostro tempo.

 

    • 2) Fai attenzione a quanti video guardi online (e come)

Sommando tutte le riproduzioni di video sul web del 2018, sono state emesse ben 300 milioni di tonnellate di gas serra: sono i dati che ha raccolto The Shift Project, per evidenziare quanto un’abitudine di svago poco attenta possa incidere anche sulla salute del nostro ambiente.

Anche in questo caso, è possibile dare un contributo senza rinunciare ai nostri amati film e alle nostre serie tv preferite: il problema risiede infatti nella riproduzione del video online. Di conseguenza, si può essere più sostenibili semplicemente scaricando il contenuto che ci interessa, espediente già disponibile su molte popolari piattaforme di streaming. Guardandolo offline, l'impatto sarà decisamente minore.

Se non abbiamo modo di agire in questo senso, premuriamoci almeno di abbassare la qualità di riproduzione, affinché lo sforzo di connessione sia inferiore e le emissioni di conseguenza più modeste.

 

    • 3) Fai pulizia all'interno della tua inbox

Quante newsletter ignori ogni giorno? Quanta posta elettronica tieni nella tua casella e-mail, senza che essa abbia oggettivamente utilità in futuro? Non molti sanno che anche sfidare la capienza della propria inbox può comportare un danno per il pianeta.

Più e-mail accumuliamo, più i server a cui si appoggia il nostro servizio di riferimento si sovraccaricheranno. Di conseguenza, verrà consumata una quantità di energia maggiore per il mantenimento e il corretto funzionamento della nostra casella di posta.

Anche questo problema è facilmente risolvibile con un po’ di pulizia: basterà aprire la nostra mail ed eliminare tutto ciò che non ci interessa, dalle notizie poco utili alle notifiche invadenti, o qualsiasi messaggio già letto che sappiamo non ci tornerà utile in futuro.

Possiamo da subito facilitarci la vita disiscrivendoci dalle newsletter che non ci interessano più, o cancellando subito le mail che sappiamo essere di poco conto. Dopo un po’ di pratica, ci abitueremo a farlo ad ogni evenienza e senza alcuna fatica.

 

La tecnologia è una grande risorsa, che ha contribuito e contribuirà a migliorare le nostre vite in futuro. Ciò non significa, d'altro canto, che possiamo dare sempre più importanza alle nostre priorità rispetto a quelle dell'ambiente. Così facendo, infatti, rischiamo di mettere a repentaglio proprio il futuro che tanto stiamo faticando a raggiungere e costruire.

Noi stessi, da esperti di marketing digitale, ci affidiamo pienamente a questi strumenti e cerchiamo di farlo ogni giorno in maniera consapevole e rispettosa, anche nei confronti degli utenti a cui ci rivolgiamo. Se sei un libero professionista o un imprenditore, e credi che la tua attività possa trarre giovamento da questo tipo di comunicazione, siamo pronti ad aiutarti: contattaci per una consulenza gratuita, e ti racconteremo cosa possiamo fare per te.

 

Articolo a cura di Linkfloyd Sagl, agenzia di marketing e comunicazione in Ticino.


Questo articolo è stato realizzato da Linkfloyd Sagl, non fa parte del contenuto redazionale.
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