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TargetCome adattare app e siti web a ciechi e ipovedenti: 5 soluzioni tecnologiche

01.02.22 - 11:02
Eliminare barriere e incentivare lettura, ricerca, calcoli e produzione di musica per chi ha bisogni visivi speciali
Pixabay / Myriams-Fotos
Come adattare app e siti web a ciechi e ipovedenti: 5 soluzioni tecnologiche

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Eliminare barriere e incentivare lettura, ricerca, calcoli e produzione di musica per chi ha bisogni visivi speciali

Nella sola Europa occidentale, sono 32 milioni le persone affette da deficit visivi. Di queste, 1,5 milioni sono soggetti non vedenti. Un bacino enorme, che ha stimolato, da oltre 30 anni, la ricerca tecnologica, instradandola nella creazione di hardware e software in grado di semplificare e migliorare la vita di queste persone in ogni aspetto.

Non si tratta solo di svolgere attività quotidiane essenziali (cucinare o accendere la luce): pensiamo a tutti gli studenti universitari, ai lavoratori e a coloro che in generale vorrebbero migliorare le proprie competenze in un campo specifico. Profili, insomma, con specifiche esigenze e prospettive di evoluzione formativa e professionale.

Focalizziamoci, dunque, su cinque tecnologie informatiche che hanno generato un impatto fondamentale nella vita delle persone ipovedenti.

 

Lettura vocale del testo: NVDA e VoiceOver

NVDA (Non-Visual Desktop Access) è lo screen reader gratuito di Windows e si contraddistingue per una user experience davvero semplice. Non a caso, è consigliato anche a chi si affaccia al mondo dei lettori artificiali per la prima volta. Nello specifico, NVDA supporta sia la lettura audio che la trascrizione in Braille, il conosciutissimo sistema di scrittura e lettura concepito per soggetti non vedenti e ipovedenti. Compatibile, pertanto, con molti display che adottano questo sistema, permette di immettere testo usando la tastiera della barra braille.

VoiceOver, poi, è lo screen reader preinstallato per Mac e iOS. Qual è il suo scopo? Consente l’accesso ai sistemi Apple grazie al comando vocale e alla tastiera. Il sintetizzatore vocale si chiama Alex, e si contraddistingue per la sua fluidità di lettura e per la sensazione di autenticità che trasmette: durante la lettura, ad esempio, è possibile sentire il suono del respiro umano. Grazie alla collaborazione con l’azienda Nuance, inoltre, l’utente può anche selezionare la voce che preferisce.

 

“Leggere” il web: ChromeVox e Chirpy

Come NVDA E VoiceOver, anche ChromeVox e Chirpy sono screen reader. La differenza, nella sostanza, è che in questo caso si tratta di estensioni per browser: ChromeVox, infatti, è stato sviluppato per Google Chrome, mentre Chirpy per Firefox. Entrambe sono gratuite e installabili tramite pochi, semplici passaggi. Attraverso l’interazione con dei piccoli pulsanti situati sulla finestra del browser, queste estensioni sono in grado di riprodurre le porzioni di testo desiderate. A detta degli utenti, Chirpy risulta più piacevole all’udito rispetto a ChromeVox, la cui lettura viene definita chiassosa e confusionaria. In ogni caso, non possono essere elevati a sostituti degli screen reader veri e propri. Già, perché palesano a livelli di usabilità nettamente inferiori rispetto ai già citati software.

Sia chiaro: spesso la semplice tecnologia screen reader risulta insufficiente per la risoluzione di tutti i problemi delle persone ipovedenti.

Non a caso, oggi esistono altri programmi - fondamentali per le persone che soffrono di deficit visivi - ognuno dei quali si focalizza su una specifica attività.

 

LAMBDA: documenti e calcoli matematici per utenti con deficit visivi

LAMBDA (che sta per Linear Access to Mathematic for Braille Device and Audiosynthesis) è un progetto di ricerca che ha un obiettivo preciso: rendere fruibili per gli studenti non vedenti i documenti matematici. Non esattamente un obiettivo di contorno, se si considera che le classiche periferiche braille e vocali sono in grado di leggere solo testi lineari, mentre il documento matematico utilizza numeri e simboli che devono essere letti nel loro insieme. Il primo punto da affrontare è stato il problema della leggibilità del codice matematico, che deve essere decodificato anche dai sistemi screen reader. Partendo da questo presupposto, il sistema LAMBDA integra un codice matematico lineare (che può essere convertito in altri formati più comuni, come MathML e Latex) e un editor: quest’ultimo è fondamentale, poiché permette all’utente non solo di leggere, ma anche di manipolare la formula, un processo che gli altri due formati non consentono.

 

BME2: produzione musicale digitale per persone con deficit visivi

Andando ancora più in profondità rispetto alle specifiche esigenze degli utenti, un accenno lo merita di certo Braille Music Editor 2. Si tratta di uno strumento che permette al musicista non vedente di scrivere, controllare e correggere spartiti musicali; permette, inoltre, di stamparli sia con inchiostro che in Braille. Come metodo di scrittura sfrutta le regole del Nuovo Manuale Internazionale di Notazione Musicale Braille. Il programma permette di esportare lo spartito completo in formato MusicXML o in formato testo.

 

EBKey (versione 1.11): la tastiera del pc come tastiera Braille

Infine, riserviamo un ulteriore passaggio a EBKey: un piccolo programma che permette di utilizzare la normale tastiera del computer come fosse una tastiera Braille. Abbastanza performante, ma non del tutto. Manifesta, infatti, un unico e non certo trascurabile problema: è stato concepito solo nella versione Braille a 6 punti, in un momento in cui l’informatica, ormai, è totalmente rivolta all’utilizzo del Braille a 8 punti, che ne permette l’utilizzo per il calcolo matematico complesso.

 

Poiché il problema dell’accessibilità appare molto sentito, è bene auspicare e spingere la creazione di nuovi progetti e di stimolare la crescita dei livelli di usabilità dei siti web e delle app. I soggetti affetti da disabilità devono poter essere definiti non disabili, ma diversabili: per ottenere questo obiettivo, però, è necessario metterli nella condizione di avere le medesime possibilità offerte a qualunque altro utente.

Inoltre, soprattutto per gli e-commerce, non si può più prescindere dal renderli accessibili – davvero - a tutti. Oltre alla questione morale, bisogna considerare che ogni utente è anche un potenziale cliente: rendere piacevole la sua navigazione sarà sempre una mossa vincente.

Crediamo fortemente nel principio secondo il quale rendere le risorse presenti in internet fruibili da tutti, indipendentemente dalle loro possibilità fisiche, rappresenti un processo culturale fondamentale. In questa prospettiva, i livelli di accessibilità e usabilità delle piattaforme si presentano come snodi ormai imprescindibili per gli sviluppatori, ma anche come una grande opportunità per aziende e professionisti che vogliano innovare e rivolgersi, senza esclusioni, all’enorme bacino di utenti online.

Se vuoi sapere di più su come muoverti in questo senso, contattaci per una consulenza gratuita personalizzata.

 


Questo articolo è stato realizzato da Linkfloyd Sagl, non fa parte del contenuto redazionale.
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