In cantiere il primo catamarano fluviale dotato di cabine
CREMONA – L'utilizzazione dei fiumi per il trasporto delle merci, per lo spostamento degli eserciti e delle persone, è pratica antica quanto la storia della civiltà umana. I corsi dei grandi fiumi, come il Tigri e l'Eufrate, il Reno e il Danubio, come anche al Po, sono stati gli assi delle regioni nelle quali si sono spostate civiltà e popolazioni.
È documentato, ad esempio, che a partire dal Cinquecento i viaggiatori stranieri in Italia, lungo gli itinerari del cosiddetto Grand Tour, sulla via del ritorno nel nord Europa, dopo la sosta a Bologna, erano soliti dirigersi a Ferrara, utilizzando navi-corriera, non certo confortevoli, dalla sottocoperta puzzolente a causa della presenza, oltre che di uomini e merci, anche di animali.
L'inizio dell'Ottocento, in periodo napoleonico, portò una grande notività per la navigazione padana: si apre, infatti, alla navigazione il Naviglio Pavese, perciò Milano, il Lago Maggiore e Locarno furono collegati al mare. Verso il1820, inoltre, fanno la loro comparsa sul Grande Fiume le prime imbarcazioni a vapore, per il trasporto mercantile e di viaggiatori, mosse da grandi ruote laterali, con un lungo comignolo, per meglio disperdere i fumi lontano dalla coperta. Fu proprio Alessandro Visconti D'Aragona il pioniere in questo campo: inaugurò la navigazione del Po con il piroscafo a ruote “Eridano” (antico nome del fiume Po), munito di un propulsore a vapore costruito in Inghilterra. Ma questa imbarcazione, a causa dell'eccessivo pescaggio, si dimostrò purtorppo inservibile alla navigazione fluviale.
Nel XIX secolo il Po era percorso da una flotta di barche che in risalita erano mosse per dalla forza delle braccia oppure da cavalli da tiro e, verso la meta dell'Ottocento, da motori a vapore prima e a scoppio in seguito. Per gestire questi traffici furono fondate nel 1900 due importanti società: la Società di Navigazione Fluviale con sede a Venezia e nel 1906 la Società Mantovana Barcai con sede a Mantova. La navigazione fluviale, rimasta immutata per secoli, subisce una radicale trasformazione: l'applicazione dei rimorchiatori a vapore, che
resteranno in servizio sino a 1943 circa.
La voglia di navigare sul Po resta immutata nel tempo e, tra successi e fallimenti, sono numerosi i progetti che si susseguono nel tempo. Grande speranza viene oggi riposta nella società armatrice Navi 53 di Cremona che da anni si è specializzata nella costruzione di catamarani da fiume. Un concetto innovativo offre la navigazione anche quando la portata del fiume è magra. Il catamarano da crociera “Luccio” è in costruzione e presto solcherà le acque dolci e salmastre del Grande Fiume con a bordo fino a 16 passeggeri. La grande novità è rappresentata proprio dalle cabine realizzate sul catamarano: i passeggeri potranno dormire a bordo e scoprire le bellezze storiche e naturalistiche lungo i percorsi previsti. «Stiamo lavorando intensamente per poter varare il nostro catamarano prima dell’estate - assicura il titolale Giuseppe Cesura. Quest’anno vareremo i primi viaggi da Pavia e Cremona dalla durata di 6 notti per poi elaborare un catalogo da promuovere presso gli operatori turistici europei».
Testo a cura di Claudio Rossetti
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