Un progetto per salvaguardare, riscoprire e valorizzare la natura
LOCARNO - Il Locarnese e le valli che ne fanno parte, oltre a disporre di panorami mozzafiato, custodiscono anche una delle più vaste aree naturali e selvagge d’Europa.
Foreste di latifoglie, eccezionali sia per la loro estensione che per la loro ricchezza di biodiversità. Non è quindi un caso che, già in passato, in questa regione i Patriziati abbiano promosso l’istituzione di ben cinque riserve forestali, tra le quali figurano le prime del Cantone Ticino.
Nel perimetro del futuro parco si trovano gioielli unici quali il Bosco Sacro di Mergugno, una foresta di maggiociondolo alpino antica di oltre 60’000 anni e unica in tutto l’arco alpino o il Bosco di Maia, nei pressi di Arcegno, iscritto nell’Inventario svizzero dei paesaggi, per la presenza di una fauna interessantissima e di una vegetazione di oltre 800 specie botaniche, alcune delle quali rarissime, senza contare le Riserve Forestali di Palagnedra, Onsernone e Arena.
Un territorio che è poi costellato da innumerevoli testimonianze architettoniche e culturali appartenenti alla nostra antica cultura alpina come i villaggi inseriti nell’inventario svizzero degli insediamenti d’importanza nazionale meritevoli di protezione (ISOS).Un patrimonio
importante richiede però una cura particolarmente impegnativa sia per i privati che per l’ente pubblico. Grazie alle risorse umane e finanziarie di cui può disporre il Parco ha la possibilità di partecipare alla conservazione e al mantenimento di questo patrimonio
paesaggistico e culturale.
8 Comuni del Locarnese – Ascona, Bosco Gurin, Brissago, Centovalli, Losone, Onsernone Ronco s/Ascona e Terre di Pedemonte - insieme ai loro Patriziati, hanno dato forma a un progetto di Parco nazionale di nuova generazione per valorizzare le ricchezze paesaggistiche, naturalistiche e culturali presenti sul territorio e promuovere uno sviluppo sostenibile regionale a favore di chi lo abita. Sono le Cittadine e i Cittadini a decidere l’adesione del proprio Comune al Parco Nazionale del Locarnese per il primo periodo di gestione valido 10 anni. Al termine di questo periodo, durante il quale le regole definite nella Carta non possono essere modificate o annullate, si dovrà votare nuovamente per continuare ad aderire al Parco o decidere di abbandonare il progetto.
Il modo migliore per scoprire le regioni del futuro Parco del Locarnese è sicuramente quello di partire a piedi sugli innumerevoli sentieri che l’attraversano Da diversi anni viene proposto, con la collaborazione dall’organizzazione turistica Ascona-Locarno Turismo – Vallemaggia, il trekking di 4 giorni sulla via dei Walser. La passeggiata attraversa i parchi naturali Binntal e Alpe Devero, tocca i villaggi Walser in Valle Formazza per raggiungere infine la comunità di Bosco Gurin.
Testo a cura di Claudio Rossetti
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