Laura Riget, copresidente del PS Ticino
BELLINZONA - Anno nuovo, stessa storia: viene annunciato l’aumento dei premi di cassa malati, il ceto medio e medio-basso si dispera perché non ha idea di come affrontare questa spesa crescente e i politici di tutti gli schieramenti politici gridano allo scandalo. “Un aumento ingiusto”; “Inaccettabile”; “Uno schiaffo al Ticino”: anche diversi politici ticinesi del centrodestra hanno usato parole forti per descrivere questo ennesimo aumento. Un atteggiamento ipocrita, dato che sono proprio loro a bocciare molte proposte che aiuterebbero a contenere l’esplosione dei costi sanitari, cassa malati unica in primis. Un altro esempio è proprio quello delle riserve delle casse malati, che ammontano a 11 miliardi di franchi, ossia il doppio di quanto sia prescritto dalla legge. Riserve che si potrebbero usare per coprire parte dei costi sanitari, per evitare così di riversarli sugli assicurati sotto forma di premi: una proposta che si sente molto in questi giorni, anche da parte di esponenti del centrodestra.
Peccato che proprio poche settimane fa il Consiglio nazionale ha discusso della possibilità di usare queste riserve per contrastare i costi straordinari causati dal COVID e ridare questi importi agli assicurati in modo da compensare la perdita del potere d’acquisto dovuta alla crisi economica. Due misure concrete che avrebbero permesso di evitare questo aumento dei premi: vi lascio indovinare come hanno votato la totalità dei rappresentanti del PLR e del PDD. Anche la stragrande maggioranza del Gruppo UDC ha bocciato questa proposta, mentre i due ticinesi Quadri e Marchesi si sono allineati con la sinistra e hanno votato sì.
Oltretutto, la proposta di bloccare le riserve al massimo del 150% del limite legislativo è anche una delle tre iniziative cantonali portate da De Rosa a Berna e sostenute da tutti i Partiti in Gran Consiglio. Richiesta condivisibile, ma ricordo che anche questa proposta (si trattava del 200% nel caso specifico) è già stata discussa in Parlamento federale e bocciata dalla maggioranza del centrodestra. Il Ministro De Rosa e le sezioni ticinesi del PLR e del PPD, piuttosto che gridare allo scandalo, dovrebbero parlare con i loro esponenti a Berna, altrimenti queste iniziative cantonali saranno solo parole vuote che non aiuteranno le famiglie in difficoltà che si sono visti tagliare i sussidi di cassa malati durante la manovra di rientro.
I deputati borghesi avranno infine la possibilità di dimostrare a fatti e non solo a parole il loro impegno per diminuire il carico dei premi durante la discussione parlamentare della nostra iniziativa federale “Iniziativa per premi meno onerosi”, che chiede di limitare l’incidenza dei premi al 10% del reddito disponibile di ogni economia domestica. I deputati borghesi dimostreranno ancora una volta la loro ipocrisia o si impegneranno finalmente per introdurre misure concrete che fanno fronte a questo aumento insostenibile?