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A sentire i sostenitori del PSE, sembrerebbe che non ci sia un piano B rispetto al progetto in votazione il prossimo 28 novembre. Qualcuno evidentemente ha la memoria corta: un piano alternativo al progetto partorito dal Municipio nel 2020 c’è già: parliamo del progetto originale del 2013, che prevedeva solo lo Stadio, il Palazzetto dello sport, i Servizi amministrativi (nelle due torri) e contenuti accessori (commerci e uffici). Potremmo chiamare questo progetto ben più sensato un “piano A.1”.
Purtroppo però, l’anno scorso, come se niente fosse, ci hanno propinato il “piano A.2” che prevede, in più, la demolizione dell’antico campo di calcio e della tribuna, sostituiti da palazzine residenziali (private) e da uno pseudo parco che nasconde un parcheggio sotterraneo. Così come la distruzione dei campi di calcio che servono soprattutto i giovani dei quartieri vicini, sostituiti da una strada assurda e inutile. I campi da gioco eliminati sarebbero ricostruiti ex-novo (con annessi spogliatoi, buvette, ecc.) sul Piano della Stampa, lontano da dove abita la maggior parte dei giovani. Chi paga?
Il progetto originale del 2013, il “piano A.1”, è fondamentale per pensare Lugano come una “Città” che si estende sul Piano del Cassarate, dal centro storico e il lago, fino al Cimitero e al Polo Sportivo e Culturale con il fiume Cassarate che, finalmente liberato dalle strade che lo imprigionano, diventerebbe l’asse centrale, portante, verde della “Città”. Il comparto a nord del cimitero, tra il Cassarate, via Sonvico e via Trevano, deve infatti rimanere riservato alle attività sportive, culturali (il Cinestar) e religiose (la chiesa del Cristo Risorto, arch. Tami, 1976). In questo senso, è contrario a qualsiasi logica urbanistica inserirvi edifici residenziali!
E non dimentichiamo che il “piano A.2” in votazione, oltre alle assurdità urbanistiche e alla cessione di terreni alla speculazione edilizia, prevede anche che gli affitti degli spazi dell’amministrazione vengano tolti alla Cassa-pensione di Lugano per assegnarli ad una Cassa-pensione privata.
Insomma, questo “piano A.2” è un pasticcio colossale. Ma le alternative per dare un polo sportivo a Lugano ci sono: basterebbe anche solo tornare al progetto originale del 2013, il “piano A.1”!
Per tornare al progetto originale, votiamo quindi un chiaro NO al PSE il prossimo 28 novembre!