Massimiliano Robbiani, Capo Gruppo Lega dei Ticinesi Mendrisio.
Chi avrebbe mai detto che un progetto pensato e ideato con i giovani del Comune potesse suscitare tanta chiusura da essere oggetto addirittura di un referendum.
A Mendrisio a volte si fa fatica a capire cosa frulli nella testa di alcuni esponenti marginali dei vari gruppi politici locali. Riuscire ad opporsi in modo pretestuoso a questo progetto lascia francamente con l'amaro in bocca, ma anche con la consapevolezza che bisogna assolutamente andare oltre i pregiudizi e la disinformazione. Contrariamente a quanto si afferma, ad esempio, lo skate park previsto nell'area dell'ex macello non costa oltre 2 milioni di franchi ma solo 200 mila. Il credito votato dal Consiglio comunale, infatti, è comprensivo di tutta una serie di opere di pertinenza del Centro di pronto intervento e, sussidiariamente, anche della sistemazione dell'area fatiscente dell'ex macello con una riqualifica pensata per quella che è la porta della città. L'inserimento di uno spazio dedicato ai ragazzi in un'area che sarà verde e fungerà da collegamento fra il comparto stazione/supsi e il CPI/centro città è frutto di una bella collaborazione nata fra autorità, progettisti e giovani locali. I ragazzi sono stati coinvolti sin dall'inizio nel processo di ideazione del progetto. Si tratta di un'operazione che in concreto rinsalda i rapporti fra autorità e cittadini, in questo caso cittadini giovani. Non comprendo come ad esempio un docente possa opporsi a questa soluzione. Non capisco nemmeno che lo facciano ex presidenti di partito finiti nel dimenticatoio politico, o altri che non riescono a brillare di luce propria. Vero è che la campagna per le comunali sembra essere partita con largo anticipo. Peccato che a farne le spese siano i nostri ragazzi. Il luogo scelto è ideale, checché ne dicano i presunti paladini dell'ambiente che vorrebbero mangiarsi aree verdi in zona San Martino, una zona che certamente non è meno inquinata dell'area ex macello. Mi sento di dar fiducia all'autorità comunale, ma soprattutto ai ragazzi che hanno collaborato al progetto e che da un decennio attendono l'apertura di uno spazio comunale a loro dedicato.