Rodolfo Pulino, già consigliere comunale, Partito Socialista Lugano
La proposta presentata da Aurelio Sargenti alla prossima assemblea del Partito Socialista di Lugano per limitare la cumulabilità delle cariche pubbliche, specificatamente tra la carica di Consigliere comunale o Municipale e quella di Gran consigliere o membro delle camere federali è un’iniziativa condivisibile. I principi della proposta di Sargenti e in generale le argomentazioni da lui portate trovano la mia approvazione e sostegno.
L’obiettivo è quello di evitare i doppi incarichi per garantire una migliore distribuzione delle responsabilità politiche all’interno del partito e per assicurare che i politici possano dedicare il tempo e l’attenzione necessari ai loro ruoli, considerando anche i loro impegni professionali e familiari.
Tuttavia, sebbene la proposta presenti vantaggi significativi, ci sono certamente delle criticità di cui dobbiamo tenere conto.
Troppa rigidità a volte può essere controproducente. Prova ne è l’ultima legislatura nella quale, se l’articolo in questione fosse già stato in vigore, avremmo perso un ulteriore seggio in consiglio comunale trovandoci con soli 4 consiglieri comunali del Partito Socialista, 6 in totale per l’area La Sinistra (su 60). La prima subentrante, in caso di dimissioni di uno dei nostri consiglieri comunali, sarebbe stata infatti una rappresentante della neonata formazione “Avanti” e non un/a rappresentante dell’alleanza “La sinistra”.
Potrebbero inoltre esserci casi eccezionali in cui il Partito potrebbe ritenere importante mantenere la presenza di un consigliere comunale o municipale, anche solo per un determinato periodo, nonostante l’eventuale elezione in Gran Consiglio.
L’approvazione dell’articolo 18a così come formulato non lascia invece spazio ad alcuna flessibilità.
Per questa ragione ho inviato un emendamento con una riformulazione della proposta sulla cumulabilità di più cariche: “In linea di principio, la carica di Consigliere comunale o di Municipale è considerata incompatibile con quella di Gran consigliere o membro delle camere federali. Si intende promuovere un’ampia partecipazione dei membri del partito alle cariche pubbliche, garantendo dedizione e efficacia nell’esercizio delle funzioni.Su proposta della Direzione, in casi motivati, una deroga può essere approvata dall’Assemblea.”
In questo modo, pur vincolando il medesimo principio negli statuti, sarà possibile bilanciare la necessità di limitare i doppi incarichi con la flessibilità e l’efficacia politica di cui il partito necessita. Un Sì convinto al limite delle doppie cariche, ma con testa!