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PARADISOIl miracolo: «Siamo diventati professionisti di colpo»

14.05.24 - 07:00
Exploit in Promotion League, l'entusiasmo del presidente Caggiano: «Noi in Coppa svizzera, impresa storica. Abbiamo carattere».
Ti-Press (archivio)
Il miracolo: «Siamo diventati professionisti di colpo»
Exploit in Promotion League, l'entusiasmo del presidente Caggiano: «Noi in Coppa svizzera, impresa storica. Abbiamo carattere».
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PARADISO - Paradiso matematicamente qualificato per il prossimo tabellone principale di Coppa svizzera. Da squadra neopromossa in Promotion League. È il piccolo miracolo targato Giuseppe Sannino-Antonio Caggiano. Tio.ch ne parla proprio col presidente del sodalizio sottocenerino, la terza forza del calcio ticinese dopo Lugano e Bellinzona.

Caggiano, come ci si sente dopo il raggiungimento di un simile traguardo?
«Sicuramente benissimo. È un'impresa storica. Paradiso è un Comune di appena 5'000 abitanti. Il traguardo è arrivato dopo la recente vittoria a Bulle che ha sancito la nostra presenza tra le migliori sette squadre del campionato. La squadra era decimata, ci mancavano un sacco di titolari. Abbiamo carattere». 

In modo più generale l'accesso alla Coppa svizzera è frutto di un campionato oltre le attese. 
«Il girone d'andata è stato eccezionale. Nel ritorno abbiamo avuto un calo dovuto in particolare a fattori esterni. Come ad esempio la diatriba nata per le tribune ancora in cantiere». 

Parliamo dell'allenatore Giuseppe Sannino: scommessa vinta?
«Il suo arrivo è stato un passo determinante per passare dal semi professionismo al professionismo. Mi fa ancora impressione pensarlo. Adesso ci si allena due volte al giorno, si mangia tutti insieme al campo, si è seguiti da un dietista». 

Resta il rammarico di avere un campo discosto, al Pian Scairolo. 
«Io sono di Paradiso. E mi disturba che il campo non sia lì. Mi piacerebbe vedere l'entusiasmo della squadra condiviso dalla gente del posto». 

Il pubblico scarseggia infatti. 
«Sì. Abbiamo una media di circa 300 spettatori a partita. Perché il campo è lontano da Paradiso. Stiamo escogitando strategie per portare la gente di Paradiso al campo di Pian Scairolo. Il fatto di avere agguantato il tabellone principale di Coppa svizzera deve essere un trampolino di lancio: vorrei che la popolazione di Paradiso ci fosse molto vicina nella prossima stagione». 

Qualche mese fa si era parlato di promozione in Challenge League. Esagerato, no?
«Sognare ci è comunque servito per arrivare a redigere la documentazione per chiedere la licenza. È stato un esercizio per testare quanto il nostro club sia sano. A livello finanziario eravamo al top. L'unica lacuna stava nel fatto che non avevamo un campo adeguato alla Challenge. A un certo punto siamo stati noi stessi a ritirare la licenza perché ci mancava lo stadio». 

Cambieranno le cose una volta che ci sarà la "famosa" tribuna?
«A me piacerebbe. Proprio per questo abbiamo chiesto alla federazione quali sarebbero gli accorgimenti che dovremmo ancora fare in modo da poi giocare eventualmente la Challenge "a casa nostra" in futuro».

Torniamo alla Coppa svizzera. Quale avversario sogna?
«Al primo turno avremo verosimilmente un avversario di seconda élite. E in seguito arriverebbe una big: vorrei il Lugano o lo Young Boys».

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