Sempre più persone si rivolgono ai tracker e alle nuove tendenze per un sonno migliore. Con effetti non sempre benefici
Smettere di bere caffè otto ore prima di andare a letto, fare esercizi di respirazione o rilassarsi ascoltando rumore bianco: ci sono molti trucchi per facilitare il sonno. Per alcune persone, tuttavia, i tentativi di ottimizzazione vanno oltre gli orsetti gommosi alla melatonina e il conteggio delle pecore.
Tiktok ha coniato un termine per questa ossessione: "Sleepmaxxing". Gli sleepmaxxer monitorano le loro fasi REM con dispositivi indossabili, dormono su materassi da 4000 franchi che si adattano automaticamente alla temperatura del corpo e di notte si chiudono la bocca con un nastro adesivo per favorire la respirazione nasale.
Ma questo può davvero portare a una notte migliore? Secondo Veronica Cremascoli, specialista in psicoterapia e sonnologa presso la Clinica per la medicina del sonno nelle sedi di Bad Zurzach e Zurigo, la risposta è no.
Come è cambiata la concezione del sonno negli ultimi anni?
«La conoscenza del sonno si è evoluta in modo significativo grazie ai progressi tecnologici e alle scoperte scientifiche. Il sonno era visto come un processo passivo. Oggi è chiaro che è uno stato attivo che supporta la rigenerazione fisica e la salute mentale. La ricerca mostra quanto sia strettamente legato alla funzione cognitiva, al benessere emotivo e alla salute a lungo termine».
Cosa pensa delle tendenze come il bendaggio orale?
«Esistono numerose tendenze non convenzionali che sono diventate popolari attraverso i social media. Sebbene alcune persone sperimentino effetti positivi, potenziati dall'effetto placebo, spesso mancano prove scientifiche solide che confermino l' efficacia di tali metodi. Dovrebbero essere considerati in modo critico e non adottati ciecamente».
Qual è l'impatto della tendenza all’ottimizzazione sulla qualità del sonno?
«Troppe misurazioni possono disturbare il sonno. Il controllo costante dei dati spesso fa sì che ci si preoccupi sempre più per il proprio sonno. Invece di migliorarlo, dunque, il monitoraggio lo peggiora, generando ansia. Spesso vediamo persone che utilizzano tracker e che sono confuse quando i dati suggeriscono che non dormono abbastanza profondamente. Sebbene si sentano riposati, si stressano a causa degli scarsi risultati e sviluppano un'avversione all'andare a dormire perché hanno paura di ricevere feedback negativi».
Quindi i rilevatori del sonno influenzano la nostra percezione di quanto bene dormiamo?
«I rilevatori del sonno forniscono informazioni dettagliate sui modelli di sonno. Tuttavia, non sono sufficientemente precisi. La ricerca mostra che il monitoraggio costante può avere effetti negativi. Le persone spesso fanno troppo affidamento sui dati e ignorano come si sentono realmente. Ciò può portare a stress se i dati non soddisfano le aspettative. Anche in questo caso la percezione può essere influenzata al punto da spingere le persone a non fidarsi più della propria valutazione».
Come si può capire quando il desiderio di dormire meglio diventa una fissazione malsana?
«Ciò si manifesta spesso con frustrazione per la qualità del sonno o con un aumento dell'ansia e della tensione fisica prima di addormentarsi. Gran parte del lavoro nella clinica di medicina del sonno esamina i fattori che perpetuano il problema. Ciò include quasi sempre una fissazione sul sonno. Lavoriamo per sviluppare un approccio più rilassato».
Quali consigli darebbe a qualcuno che si sente stressato dalla pressione di dover dormire perfettamente?
«Le persone che si rivolgono alla clinica per l'insonnia mostrano spesso tendenze al perfezionismo e un forte bisogno di controllo. Queste caratteristiche possono essere esacerbate dall’andamento del sonno, dall’aumento della pressione e dal peggioramento dei problemi del sonno. Il sonno dovrebbe rimanere un processo naturale e rigenerante e non diventare un secondo lavoro. Non esiste una durata o una qualità del sonno ideale e uniforme per tutti. L’attenzione dovrebbe essere posta su abitudini sane e un atteggiamento rilassato. Il rilassamento, il lasciar andare la perfezione e il controllo favoriscono un sonno sano».